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Il ruolo delle variabili culturali nel processo di modernizzazione del Giappone
The present work aims to underline the role played by cultural variables on the development of social processes, both at micro and macro-social level. Specifically, I want to focus on the role played by the philosophical current of Confucianism in the process of medernization of Japan, which shows how the cultural aspects, both in terms of intenalized values, both in the form of cultural norms and models approved by the group have influence on the development of social processes.Japanese society has succeeded in renconciling the fundamental elements of the confucian tradition with the modernization, elements that represent a variable that has turned out to be of significant importance in the process of development of Japan
Cronache del mondo fluttuante. Il teatro kabuki nei racconti di Ihara Saikaku
Abstract – ITNelle pagine di Ihara Saikaku, tra i massimi scrittori giapponesi del periodo Edo (XVII secolo), è possibile ricavare informazioni preziose sui primi decenni del teatro kabuki, una delle forme tradizionali di teatro giapponese. In particolare i suoi interpreti, talora censurati dalle autorità ma idolatrati da ogni classe sociale per le loro straordinarie doti tecniche e la loro avvenenza, sono i protagonisti di buona parte dei racconti inclusi nella silloge dal titolo Nanshoku ōkagamu(Il grande specchio dell’omosessualità maschile), pubblicata per la prima volta nel 1687. Abstract – ENIn the pages of Ihara Saikaku, one of the greatest Japanese writers of the Edo period (seventeenth century), it is possible to obtain valuable information about the early decades of Kabuki theatre, a form of traditional Japanese theatre. Its male actors, sometimes censored by the authorities but idolized by every social class for their outstanding technical skills and their graceful beauty, are the main characters of most of the stories included in the anthology entitled Nanshoku ōkagamu (The great mirror of male homosexuality), first published in 1687
Tokugawa Tsunayoshi : prove generali di stato sociale
Bench\ue9 citato nei compendi di storia del Giappone, al V sh\u14dgun della casata Tokugawa, Tsunayoshi (1646-1709), \ue8 d\u2019abitudine riservato un fugace spazio, circoscritto a scarni riferimenti ad una presunta personalit\ue0 tirannica e instabile, e a legiferazioni indebitamente ricordate come misure a sola tutela dei cani che, come narra il gossip della Storia, avrebbero avuto preminenza assoluta sull\u2019indirizzo legislativo dell\u2019epoca. Sorge quindi una riflessione sull\u2019incongruenza fra l\u2019immagine di despota, a tratti spietato, portatore di gravi deficit psichici, lesivo della comunit\ue0 sociale, e i benefici del suo trentennale governo, segnato da decreti e riforme della Res Publica, a soluzione di un ampio ventaglio di problemi sociali attinenti a ogni ceto della comunit\ue0 urbana e delle province.
Alcune di tali riforme furono prodrome di quelle poi avviate nella successiva era Ky\u14dh\u14d (1716-1735). E quantunque la continuit\ue0 legislativa sia stata riconosciuta da taluni studiosi, Tsunayoshi \ue9 ricordato come Inu Kub\u14d, lo sh\u14dgun-cane, nomignolo attribuitogli dalla tradizione popolare. Perch\ue9 si fece e ancora si fa generico riferimento a \u201cleggi di protezione dei cani\u201d per gli Sh\u14drui awaremi no rei (Ordinanze di compassione verso gli esseri viventi, un corpo di 135 norme emesse fra il 1685 e il 1709), che furono, di fatto, solo uno degli aspetti dell\u2019esercizio governativo di Tsunayoshi. Le Ordinanze, di per s\ue9, integrarono 45 disposizioni in merito all\u2019assistenza degli orfani; le residue 90 furono destinate al trattamento di varie tipologie di animali (33 relative a cani e gatti, 17 ai cavalli, 40 ai volatili), ma l\u2019ottica che le ispir\uf2 non sembrerebbe quella di un cieco fervore buddhista n\ue9 di una cinofilia fondamentalista, come vorrebbe suggerire la tradizione popolare. Semmai si tratt\uf2 di una moderna visione etica e ambientalista, a noi oggi cos\uec familiare e quindi precorsa di ben tre secoli
The shifting place of madness in modernizing Japan : Interview with Kazushige Shingu
The authors present an interview with Kazushige Shingu, full professor at Kyoto University and eminent contributor to the field of Lacanian studies in Japan. By analyzing the words and the places connected to the cultural and social definition of mental illness, throughout Edo and Meiji periods up to the present, Shingu provides a comprehensive view of the symbolic meaning acquired by madness within the national identity formation process in modernizing Japan. The interview starts and ends with a reflection on subjectivity, as the experience of recognizing one’s being in relation to the world. Shingu discusses the notion of subjectivity, reading elements of the psychoanalytic theory in the light of the Sino-Japanese tradition
Per un appropriato studio accademico delle arti marziali. Recensione e riflessioni su: Marcello Ghilardi (a cura di). 2020. Filosofia delle arti marziali: Percorsi tra forme e discipline del combattimento.
Vivere il vuoto: la dimensione filosofica dell'esperienza Zen
Il lavoro si pone nella prospettiva di analizzare lo sviluppo della filosofia Zen in Cina e Giappone dal punto di vista storico e speculativo, per poi tracciare l'influenza che la riflessione religioso/filosofica ha avuto nel campo dell'estetica, dell'arte militare, della società giapponese moderna e nella riflessione teoretica occidentale europea e americana.The work tries to analize the development of Zen philosophy in China and Japan from the historical and speculative perspective, and then to trace the influence the religious/philosophical reflection had in the fields of aesthetics, military art, modern japanese society and the theoretical thinking in Europe and America
Elogio della normalità. La città di Hita nella storia e nella cultura giapponese
Hita è una piccola cittadina del Kyushu senza apparenti peculiarità, tuttavia il suo ruolo nello sviluppo della regione è stato rilevante e ne viene quindi ripercorsa la storia dal IV secolo d.C. fino alla Restaurazione Meiji, concentrandosi in particolare sul periodo Edo. L'articolo poi approfondisce i due elementi per i quali è conosciuta la zona: la scuola di educazione Kangien, fondata da Hirose Tanso nel primo Ottocento, il cui ruolo nella formazione del sistema educativo giapponese moderno è stato fondamentale, e gli ontayaki, la ceramica tipica locale. Quest'ultima veniva prodotta sin dal primo Settecento, ma è stata portata alla ribalta da Yanagi Soetsu solo negli anni cinquanta del Novecento, diventando ben presto simbolo del mingei boom e, quindi, attrattiva turistica in tempi recenti. L'articolo si conclude con un elogio alla "normalità" di Hita, rielaborando quanto analizzato in precedenza per metterlo in relazione con le fotografie oggetto del volume
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