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    Il ruolo dell'attivitĂ  consultiva nell'avvio del pontificato di papa Francesco

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    Contributo sottoposto a valutazioneSOMMARIO: 1. Premessa - 2. Le origini della funzione consultiva nella vita della Chiesa - 3. Il Concilio Vaticano II e il rinnovato vigore della funzione consultiva - 4. Concistoro cardinalizio e Sinodo dei vescovi: esempi istituzionali dell’incidenza della funzione consultiva nella vita della Chiesa - 5. La dimensione consultiva al servizio del Successore di Pietro - 6. Conclusioni: per un “ricupero” degli elementi originali della funzione consultiva nella vita della Chiesa. AbstractThe aim of this paper is to examine the role played by the consultation principle in the life of the Church. Indeed, Pope Francesco underlined the importance of this concept and – from the beginning of his pontificate – widely used this “decision-making model”. Moreover, he based the ecclesiastical reform on this principle, in particular with the creation of the new council of cardinals, with the task to assist the holy father in the government of the Universal Church and to study possible revision of the apostolic constitution “Pastor Bonus” on the Roman Curia.Through a reflection that moves from the origins of the principle and its renewed strength during the Second Vatican Council, the paper allows concluding that the consultative principle plays a central role in the life of the church, even greater than that assumed within the jurisdiction of the states. This belief opens up further studies, able to deepen the original elements of the ecclesiastical consultation practice, with the aim of developing this model of government.</div

    Il ruolo dell’attività consultiva nell’avvio del pontificato di papa Francesco

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    Contributo sottoposto a valutazioneSOMMARIO: 1. Premessa - 2. Le origini della funzione consultiva nella vita della Chiesa - 3. Il Concilio Vaticano II e il rinnovato vigore della funzione consultiva - 4. Concistoro cardinalizio e Sinodo dei vescovi: esempi istituzionali dell’incidenza della funzione consultiva nella vita della Chiesa - 5. La dimensione consultiva al servizio del Successore di Pietro - 6. Conclusioni: per un “ricupero” degli elementi originali della funzione consultiva nella vita della Chiesa. AbstractThe aim of this paper is to examine the role played by the consultation principle in the life of the Church. Indeed, Pope Francesco underlined the importance of this concept and – from the beginning of his pontificate – widely used this “decision-making model”. Moreover, he based the ecclesiastical reform on this principle, in particular with the creation of the new council of cardinals, with the task to assist the holy father in the government of the Universal Church and to study possible revision of the apostolic constitution “Pastor Bonus” on the Roman Curia.Through a reflection that moves from the origins of the principle and its renewed strength during the Second Vatican Council, the paper allows concluding that the consultative principle plays a central role in the life of the church, even greater than that assumed within the jurisdiction of the states. This belief opens up further studies, able to deepen the original elements of the ecclesiastical consultation practice, with the aim of developing this model of government

    Gli ordinariati militari dalla prospettiva della "communio eclesiarum"

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    Il Romano Pontefice: poteri primaziali e rinuncia all'ufficio

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    Questo lavoro è incentrato sulla figura del Vescovo di Roma, nella sua veste di Supremo Pastore e Maestro della Chiesa Universale, ed intende approfondire due tematiche legate al Sommo Ufficio di cui egli è investito, strettamente connesse tra loro: i suoi poteri primaziali e l’eventualità di una sua libera rinuncia al munus petrino. Preme, infatti, rilevare come la questione dei poteri primaziali conferiti dal Cristo a Pietro e ai suoi Successori permetta di cogliere l’essenza più vera dell’ufficio pontificale e la sua trattazione, pertanto, si rivela necessariamente prodromica alla comprensione delle peculiarità e delle gravose conseguenze scaturenti dalla rinuncia ad un munus unico e vitale per la Comunità Ecclesiale. Il primo tema, quello del Primato, che ha un fondamento evangelico e scaturisce direttamente dalla divina designazione di Pietro come capo del Collegio Apostolico, verrà analizzato a partire dal Concilio Vaticano I, mediante il quale la Chiesa di Pio IX reagì al razionalismo e al relativismo del XIX secolo, correnti filosofiche attivamente contrarie al pensiero e all’insegnamento tradizionale della Chiesa, fornendo come risposta alle coscienze un unico strumento unificante, individuato nel richiamo autoritario all’unità della Chiesa e nell’esaltazione del principio di autorità pontificia. La strada segnata dal Concilio verrà ripercorsa alla luce della Costituzione Pastor aeternus, il documento del Vaticano I che ha definito dogmaticamente le due prerogative attraverso le quali si estrinseca l’autorità petrina. Infatti, il potere primaziale del Pescatore di Galilea, perpetuamente trasmesso singolarmente e in pienezza ad ogni Vescovo che siede sulla sua Cattedra Romana, in virtù della Successione Apostolica, si articola nel Primato di giurisdizione e nell’infallibilità magisteriale. Il Primato di giurisdizione riguarda il munus regendi del Vescovo di Roma che, in qualità di Successore di Pietro, esercita sulla Chiesa Universale una potestà di governo suprema, piena ed immediata. L’infallibilità è connessa, invece, all’esercizio del munus docendi del Romano Pontefice. La seconda tematica di questo lavoro si prefigge di esaminare l’ufficio del Vescovo di Roma nella prospettiva della possibilità di una libera rinuncia ad esso da parte dell’eletto al Soglio Petrino. Si tratta di una materia estremamente controversa, poiché va ad incidere sull’intangibile immagine mistico-sacrale del Papato che la Tradizione ci ha consegnato, ormai da secoli, attraverso il succedersi di Pontefici che hanno regnato sulla Chiesa sino alla morte e, in una sorta di viaggio nel tempo, ci riporta ad epoche remote in cui soprattutto le condizioni storico-politiche avevano determinato il verificarsi di rinunce papali. Inaspettatamente, l’11 febbraio 2013, quella che doveva essere una semplice ipotesi di studio – giuridicamente contemplata sia dal CIC 1917 che da quello vigente, ma quiescente ab immemorabili - si è concretizzata in oggettiva certezza che ha stupito e spiazzato la Chiesa e il mondo, e la Sede Apostolica, per la prima volta dopo secoli, alle ore 20.00 del 28 febbraio 2013 è divenuta vacante non per la morte del Pontefice regnante ma per la sua rinuncia. All’esame analitico delle peculiarità della renuntiatio pontificalis è parso opportuno premettere una disamina dei caratteri generali e del concetto canonico di ufficio, vero e proprio cardine dell’intera organizzazione ecclesiastica, in quanto strumento mediante il quale la Chiesa esprime il suo aspetto istituzionale e realizza la sua missione per la salvezza del Popolo di Dio. Dopo aver illustrato i diversi sistemi di provvista canonica, attraverso i quali si dota di titolare un ufficio eretto, si approfondiranno le modalità di perdita dell’ufficio ecclesiastico, così da fornire il giusto inquadramento sistematico all’istituto della rinuncia all’ufficio, di cui verranno vagliati i caratteri generali, così come disciplinati ai canoni 187 – 189 del CIC 1983. Dal confronto con tale disciplina generale sarà possibile enucleare e comprendere le peculiarità della rinuncia ad un ufficio del tutto singolare, quello primaziale del Vescovo di Roma, che si connota per la sua apicalità ed unicità. Attraverso le riflessioni e i commenti che la Declaratio di Ratzinger ha suscitato all’interno e fuori dalla Chiesa, si cercherà, dapprima, di comprendere le motivazioni e il significato autentico di questa rinuncia, per poi confrontarla con i precedenti casi che la storia ci ha consegnato e coglierne analogie e diversità; si affronteranno, altresì, le disquisizioni dottrinali che hanno animato il dibattito tra teologi e canonisti, concernenti, in particolare, lo status canonico e la qualifica da attribuire al Pontefice resignante; ma, soprattutto, verrà compiuta un’analisi giuridica del canone 332 §2 CIC 1983, dalla quale si evincerà che la rinuncia è un atto che si colloca legittimamente nell’Ordinamento Canonico, in quanto esplicitamente contemplata dal Codice, che ne enuclea le condizioni di validità, necessarie affinché un atto tanto grave e pregnante di significato e conseguenze, anche incognite, possa essere in ogni caso compiuto nell’interesse superiore della Chiesa, che il Successore di Pietro, come si legge nel Vangelo di Giovanni (21, 15-19), è chiamato a servire ed amare “…più di costoro”

    Il ritorno al Concilio Vaticano II e l’„aggiornamento” del diritto ecclesiale nel tempo di Papa Francesco

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    Sommario: 1. Riprendere dal Concilio Vaticano II - 2. Un’ecclesiologia rinnovata e l’„aggiornamento” del diritto ecclesiale - 3. Il Dio-Misericordia, principio ermeneutico del diritto della Chiesa - 4. Collegialità e sinodalità: dalla potestas iurisdictionis al communionis primatus

    Due papi a Roma?

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    Il saggio scandaglia i profili giuridici implicati dall\u2019istituto della rinuncia del romano pontefice. Esso rinviene una disciplina nel can. 332 del Codex Iuris Canonici per la Chiesa latina e nel can. 44 del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium, oltre che nella Costituzione Apostolica Universi dominici gregis promulgata nel 1996 da Giovanni Paolo II e che regola la vacanza della Sede Apostolica e l\u2019elezione del successore di Pietro. Nel contributo si esaminano in particolare: i fondamenti giuridici della rinuncia (all\u2019interno del complesso rapporto tra potest\ue0 d\u2019ordine e potest\ue0 di giurisdizione); la causa della rinuncia; le sue condizioni di validit\ue0, liceit\ue0, legittimit\ue0 ed efficacia; la forma della manifestazione di tale libera volont\ue0 di rinuncia; lo status del pontefice che ha rinunciato. Infine, analizzando criticamente e contestando alcune recenti tesi dottrinali sulla rinuncia di papa Benedetto XVI, il saggio mira a ricondurre l\u2019intera tematica nel quadro di un\u2019equilibrata ecclesiologia, alimentata sulla base di corretti principi teologici e di precise coordinate giuridiche. The paper analyzes the legal aspects involved in papal resignation: this institution is regulated in can. 332 \ua7 2 of the Code of Canon Law for the Latin Church, in the can. 44 \ua7 2 of the Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium, as well also in the norms of Apostolic Constitution Universi dominici gregis (1996) regarding vacancy of the Apostolic See and the election of Roman Pontiff. This essay considers in particular: the legal basis of resignation, its cause, conditions of validity, lawfulness and effectiveness, form of manifestation and finally the status of the Pope who abdicated. The last part of the contribution, taking a cue from the criticism of some recent doctrinal theses on the resignation of Benedict XVI, explores the whole issue in the context of a balanced ecclesiology, based on correct theological foundations and precise legal coordinates

    Luci e ombre di un documento controverso: la Correctio Filialis de Haeresibus Propagatis. Alcuni profili di diritto pubblico della Chiesa

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    SOMMARIO: 1. Una premessa circa il contesto e le motivazioni della lettera al Pontefice - 2. La Correctio Filialis de Haeresibus Propagatis: punto di arrivo o di inizio di un dibattito? Antecedenti storici e parallelismi da precisare nelle argomentazioni degli estensori - 3. Un bersaglio polemico non sorprendente: l’Esortazione Amoris Laetitia. Questioni pastorali e contrapposizioni tra visioni diverse sul diritto della Chiesa - 4. Lo stylus del Pontificato. Temi giuridici e prospettive future per lo studio dell’ordo iuris ecclesiae: prime conclusioni. Lights and shadows of a controversial document: the "Correctio filialis de haeresibus propagatis". Some outlines in Public Canon Law.  ABSTRACT: The aim of this essay is to study and to analyze the current debate about recent Pope Francis’s propositions and affirmations regarding the Roman catholic doctrine and the concrete development of religious marriages in secular societies. One of the most important documents disputing the latest reforms and measures could be considered the so called “Correctio Filialis de Haeresibus Propagatis” that is intended to be a sort of manifesto of dissatisfaction and disappointment against the renewal of a comprehensive and tolerant approach in Canon Law’s rules concerning the status of divorced people and the assumed “irregular” civil unions. In spite of underlining some important aspects, probably not completely deepened by the Pope, that document at the same time undervalues the conceptual efforts to make the doctrine adequate to answer to a typical sense of restlessness in our time, even from a legal point of view

    Il ruolo dei Cardinali nella Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana

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    Contributo sottoposto a valutazioneSOMMARIO: 1. Premessa – 2. I Cardinali nelle Congregazioni Romane – 3. Le “Riunioni di Cardinali” nella Curia Romana – 3.1 Il rapporto tra i Concistori e la Curia Romana – 3.2 Le Riunioni Interdicasteriali – 3.3 Il Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede – 4. Il Cardinale Segretario di Stato – 5. I Cardinali nei Pontifici Consigli e negli Uffici della Curia Romana – 6. I Cardinali nei Tribunali – 7. Conclusione.ABSTRACT: The role of the Cardinals in the Apostolic Constitution Pastor Bonus on the Roman CuriaThe Cardinals are the main collaborators of the Roman Pontiff in governing the universal Church. This collaboration takes place both at the collegiate level in consistories and individually within the Roman Curia. The Apostolic ConstitutionPastor Bonus promulgated in 1988 by St. John Paul II devotes ample space to the service offered by the Cardinals in the departments. The author of this article will attempt to analyze the tasks entrusted to the Cardinals in the various Dicasteri, in particular at Congregations and the Secretariat of State, and pointing out the differences with the previous discipline of Regimini Ecclesiae Universae. Special attention will be devoted to the activity of coordination curial left to the Meeting of Cardinals and finally the relationship and discipline posed by Pastor Bonus to the relationship between the Roman Curia and the Consistories

    Il dramma di Luigi Puecher Passavalli, arcivescovo antiinfallibilista

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