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Il negozio fiduciario e la sua causa
SOMMARIO: 1. Lo stato delle fonti. – 2. La struttura negoziale e i suoi effetti. – 3. La mancipatio ‘titolata’. – 4. Le cause del negozio fiduciario
L'impegno unilaterale al trasferimento dei beni quale dispositivo idoneo (ed eseguibile in forma specifica) ai fini attuativi del pactum fiduciae
Il lavoro prende in esame la pronunzia del 15 maggio 2014, n. 10633, resa dalla Suprema Corte di Cassazione. In essa la Corte di Cassazione si è occupata di un'operazione fiduciaria ma all'insegna di una originale lettura - anche per lo specifico ambito di applicazione - secondo cui potrebbe annettersi valore pienamente impegnativo – e coercibilità ex art. 2932 c.c. - della dichiarazione unilaterale con cui il fiduciante si impegni a trasferire determinati beni al fiduciario, in attuazione esplicita (i.e. con expressio causae) del medesimo patto fiduciari
Note in tema di legati ad efficacia obbligatoria
SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Origini ed evoluzione storico-giuridica del legato ad efficacia obbligatoria. – 3. La disciplina del legato ad efficacia obbligatoria nel codice civile italiano. – 4. La giurisprudenza in tema di legati ad efficacia obbligatoria. – 5. Natura giuridica e funzione del legato ad efficacia obbligatoria: profili dell’elaborazione dottrinale. – 6. Il così detto “legato di contratto”. – 7. Trust e legato ad efficacia obbligatoria. - 8. Tendenze dell'Unione europea in materia successoria e modelli di legati obbligatori
ut inter bonos bene agier oportet et sine fraudatione: una riflessione sul fenomeno fiduciario nel mondo romano e moderno
Il riesame nelle origini romanistiche degli istituti fiduciari del diritto attuale appare fondamentale al fine di comprendere la complessità delle relazioni implicata dalla nozione di vincolo fiduciario soprattutto nell'ottica del confronto sempre più vitale tra Common Law e tradizione civilistica europeo-continentale. Il fenomeno fiduciario affonda le sue radici nel diritto romano e sopravvive nel diritto moderno nazionale ed internazionale tra profonde trasformazioni ed interessanti spunti di riflessione comparatistica che evidenziano l'importanza teorica e metodologica del modello romano
Gli atti traslativi a causa solutoria
L’effetto traslativo è un meccanismo un po’ particolare per il quale noi italiani abbiamo. A adottato un preciso modello: il modello del consenso traslativo, E’ un modello che, sul piano europeo, convive con il modello consensualistico, con il modello pandettistico germanico, con il modello di diritto comune austriaco, svizzero e cosi via. Quindi, un modello che va visto anche in controluce rispetto agli altri modelli. Questo principio consensualistico ex art. 1376.
c.c. é derogabile o no? Il 99% della dottrina ormai dice di si. C’e un autore, Gianfranco Palermo, forse rimasto quasi solo a dire no. E’ ovvio che non è un principio di ordine pubblico, non esprime principi di razionalità pura. E’ una scelta di politica legislativa che il legislatore ha fatto e quindi noi troviamo deroghe all’interno dello stesso ordinamento positivo, perché vediamo meccanismi traslativi previsti dalla legge che non si adeguano al modello del consenso traslativo (il caso del mandato o del legato di cose altrui sono ovvi). Ma anche derogabile soprattutto pattiziamente: le parti possono congegnare strumenti traslativi contrattuali negoziali che non rispondono allo schema del consenso traslativo. Un altro dato che la giurisprudenza non coglie bene é che noi italiani siamo forse, nell‘ambito degli ordinamenti europei, quelli che abbiamo maggiore ricchezza di modelli traslativi. Perché i Francesi a rigore non avrebbero neanche il contratto preliminare; poi l’hanno creato altrove,
però il principio generale e che promessa di vendita è uguale vendita. Per i tedeschi, dato il loro modello traslativo, il preliminare non è che abbia una grande utilità, perché il loro congegno è già un congegno bifasico, ecc. Infine c’è il problema della natura, perché non tutti concordano sulla natura negoziale di tali negozi. Per alcuni gli atti traslativi assumono la qualifica di atti in senso stretto. Gazzoni, ad esempio, ritiene che quello che noi chiamiamo contratto preliminare ad effetti anticipati sia una vendita obbligatoria alla tedesca, a cui segue un atto giuridico in senso stretto di trasferimento. Anche su questo punto ci sono molte incertezze, ma la cosa da evidenziare è che la giurisprudenza di tutte queste cose non si occupa se non in casi isolati. Quindi, volendo ricostruire l’orientamento della giurisprudenza dobbiamo in realtà analizzare quali soluzioni ai casi concreti sono state offerte tentando di comprendere il ragionamento seguito
FIDUCIA TESTAMENTARIA
Con il presente lavoro si è offerto uno panorama ricostruttivo delle questioni dogmatiche e pratiche attinenti il negozio fiduciario, specificatamente in ambito mortis causa. L'opera termina con un'analisi dell'istituto del trust testamentario in relazione all'art. 2645ter c.c
Il contratto fiduciario oggi: profili problematici e ricostruttivi
Società fiduciarie e quadro normativo di riferimento.
La ricostruzione del negozio fiduciario nella giurisprudenza: tra classicità ed innovazione.
I problemi operativi sottesi alla dicotomia “fiducia romanistica” e “fiducia germanistica”: allocazione del diritto di proprietà e legittimazione a disporre.
Profili applicativi: la separazione patrimoniale.
Interessi rilevanti del rapporto tra fiduciario e fiduciante e nei rapporti con i rispettivi creditori.
Problemi teorici connessi all’ammissibilità del negozio fiduciario e conseguente qualificazione.
Negozio fiduciario e mandato ad acquistare: un indice normativo della fiducia?
Gestione di patrimoni altrui nel codice civile, nella legislazione speciale primaria e secondaria.
L’amministrazione del patrimonio altrui e nell’interesse altrui: principi e regole operative.
Destinazione di beni allo scopo e separazione patrimoniale: una tecnica di tutela per il fiduciante.
La fattispecie dei patrimoni separati: profili problematici e sistematici.
Dal dogma un soggetto un patrimonio al negozio atipico di destinazione.
Atto atipico di destinazione: ammissibilità, effetti ed opponibilità.
Destinazione patrimoniale e modelli stranieri: trust e fiducie quali omologhi dell’atto negoziale di destinazione?
Peculiarità del contratto fiduciario di cui è parte la società fiduciaria.
L’oggetto del contratto fiduciario.
I doveri di comportamento della società fiduciaria: disciplina applicabile e rimedi per il cliente.
L’interesse del fiduciante alla segregazione patrimoniale: strumenti giuridici ed interessi meritevoli di tutela.
La concorrenza tra ordinamenti e l’evoluzione dell’Italia quale Paese trust.Società fiduciarie e quadro normativo di riferimento.
La ricostruzione del negozio fiduciario nella giurisprudenza: tra classicità ed innovazione.
I problemi operativi sottesi alla dicotomia “fiducia romanistica” e “fiducia germanistica”: allocazione del diritto di proprietà e legittimazione a disporre.
Profili applicativi: la separazione patrimoniale.
Interessi rilevanti del rapporto tra fiduciario e fiduciante e nei rapporti con i rispettivi creditori.
Problemi teorici connessi all’ammissibilità del negozio fiduciario e conseguente qualificazione.
Negozio fiduciario e mandato ad acquistare: un indice normativo della fiducia?
Gestione di patrimoni altrui nel codice civile, nella legislazione speciale primaria e secondaria.
L’amministrazione del patrimonio altrui e nell’interesse altrui: principi e regole operative.
Destinazione di beni allo scopo e separazione patrimoniale: una tecnica di tutela per il fiduciante.
La fattispecie dei patrimoni separati: profili problematici e sistematici.
Dal dogma un soggetto un patrimonio al negozio atipico di destinazione.
Atto atipico di destinazione: ammissibilità, effetti ed opponibilità.
Destinazione patrimoniale e modelli stranieri: trust e fiducie quali omologhi dell’atto negoziale di destinazione?
Peculiarità del contratto fiduciario di cui è parte la società fiduciaria.
L’oggetto del contratto fiduciario.
I doveri di comportamento della società fiduciaria: disciplina applicabile e rimedi per il cliente.
L’interesse del fiduciante alla segregazione patrimoniale: strumenti giuridici ed interessi meritevoli di tutela.
La concorrenza tra ordinamenti e l’evoluzione dell’Italia quale Paese trust.LUISS PhD Thesi
Profili impositivi dell'intestazione fiduciaria
Nel presente contributo vengono esaminati i diversi profili di rilevanza impositiva dell'intestazione dei beni (essenzialmente titoli e partecipazioni) a favore di società fiduciarie di cui alla legge n. 1966 del 1939. In particolare, dopo averne esaminato la disciplina reddituale, con specifico riferimento al cd. regime di "trasparenza fiscale" delle società fiduciarie, viene ricostruita la (iniziale) interpretazione ministeriale (e la successiva rettifica) relativa all'applicazione, a tali fattispecie negoziali, della (re)istituita imposta sulle successioni e donazioni. Da ultimo, vengono svolte alcune brevi considerazioni in merito all'onerosità e gratuità nel (nuovo) presupposto impositivo del tributo de quo
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