76 research outputs found

    Etat des lieux des formations et de la recherche en ethnobotanique du domaine européen

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    Public’s perceptions of the emerging role of Cannabidiol (CBD) products

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    Cannabidiol (CBD) products, derived from hemp (Cannabis sativa) are becoming more popular as people seek alternative ways of managing their health; sales rose 333% in the US in 20181. The market value of CBD is estimated to be worth £1billion by 20252. The objectives were to explore the public’s perceptions and use of CBD products including where products are sourced, how knowledge is obtained and opinions on quality, safety and efficacy of CBD products. A questionnaire comprising open and closed questions was developed to consider quantitative and qualitative perspectives. An online platform, SurveyMonkey, was used to distribute the survey using social and professional networks (September - November 2019), which led to snowball sampling. A total of 596 responses were collected (63% female, 40% White-British) internationally. In total, 11% (n=66) claimed to use CBD products including oils, balm, tinctures and vapes for a range of ailments such as pain, stress and anxiety. Participants who did not personally use CBD products (n=530), 35% claimed they would like to try them, while 42% of participants knew of someone who was already using a CBD product for conditions such as arthritis and epilepsy and “generally improving quality of life”. Knowledge of CBD was commonly attributed to social media and news articles. Perception on safety and efficacy were positive with the notion of natural medicines being superior. Quality of products was associated with well-known brands or products which had a marketing authorisation; participants identified it was difficult to determine the quality of products brought online and better regulation is required. This study identifies that people continue to seek natural alternatives to supplement and maintain their health, thus the popularity of CBD continues to rise. The lack of clinical evidence to help make informed decisions about using CBD products needs to be addressed with more research

    Critical Approaches to the History of Western Herbal Medicine

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    This open access collection provides historians with a coherent guide to a variety of sources in relation to medicinal plants that they have thus far lacked, grappling with questions such as: Why the history of Western herbal medicine has received such little research coverage in any systematic and authoritative way, even though it has figured large in both lay and learned healthcare of the past? And what methods and sources are most appropriate for the study of medicinal herbs and herbal practices of the past? Critical Approaches to the History of Western Herbal Medicine encourages a serious re-assessment of research in the history of herbal medicine and provides examples of appropriate methodologies and critical examinations of relevant sources. In this innovative collection, historians and researchers from a range of disciplines come together to share material on the identification and use of medicinal plants, the activities of people involved with herbal medicine and the investigation of past herbal therapeutic beliefs and practice. Classical and medieval scholars, social and literary historians, archaeologists and ethnobotanists all contribute to this exploration of the history of Western herbal medicine. The ebook editions of this book are available open access under a CC BY-NC-ND 4.0 licence on bloomsburycollections.com. Open access was funded by Knowledge Unlatched

    Metabolites from Mediterranean plant: characterization and trasformation. chemotaxonomic assessmentand biological activity

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    Questo progetto di ricerca ha lo scopo di ampliare le conoscenze di alcune piante appartenenti alla flora Mediterranea. Le piante da studiare sono state scelte in seguito ad un’attenta analisi bibliografica tra specie poco sudiate. La scelta è quindi ricaduta su nove specie appartenenti al genere Anthemis, due specie appartenenti al genere Pulicaria e sulle specie di Tetraclinis articulata, Salvia argentea, Ajuga tenorei, Ballota hispanica, Moluccella Spinosa e Thapsia garganica. Di esse sono stati preparati ed identificati i componenti degli oli essenziali e successivamente effettuati su di essi i saggi antibatterici. Dagli estratti delle specie di Tetraclinis articulata e Ajuga tenorei sono invece stati isolati e caratterizzati i metaboliti secondari non volatili. Di alcune delle molecole identificate da questi estratti è stata determinata la loro potenziale attività antitumorale attraverso l’utilizzo di metodi computazionali. Le specie appartenenti al genere Anthemis collezionate in Sicilia rappresentano una grande fonte di dati per la classificazione chemotassonomica e per considerazioni di biodiversità. I dati di composizione di tre di loro, riconosciute appartenenti alla sezione Hiorthia, quindi strettamente collegate tra loro, sono stati comparati con i dati disponibili in letteratura di tutte le specie appartenenti al genere Anhemis usando l’analisi statistica dei cluster. I risultati ottenuti mostrano che questi taxa appartengono alla stessa sezione sulla base delle classi di composti in esse contenuti, soprattutto sesquiterpeni. Una estensione di questo lavoro, già programmata ed in corso, include tutti i dati di composizione collezionati per le alter specie di Anthemis analizzate. Inoltre, i loro oli essenziali hanno mostrato una moderata attività antibatterica contro batteri gram+ e gram-. Di due specie siciliane di Pulicaria (P. vulgaris var. graeca and P. sicula) è stata identificata la composizione dell’ olio essenziale. L’analisi della componente principale (PCA) Introdution 7 di P.sicula, rispetto alle altre specie di Pulicaria fino ad ora studiate, mostra una peculiare biodiversità di questa pianta siciliana. Il confronto, tra i dati di composizione di P. vulgaris var. graeca e i dati relativi a P. vulgaris Gaertner, mette in evidenza un profilo chimico completamente differente. Quindi i due taxa potrebbero essere considerati due entità distinte. L’olio essenziale di P. vulgaris mostra una media attività antimicrobica contro i batteri Bacillus cereus e B. subtilis. L’analisi della composizione dell’olio essenziale di Salvia argentea, collezionata in Sicilia, mostra un profilo chimico differente rispetto a quello di Salvia argentea collezionate in altri paesi. inoltre è stata studiata la composizione degli estratti ottenuti con solventi a bassa polarità. Anche la composizione dell’olio essenziale di Ballota hispanica mostra un profilo caratteristico, comparato a quello degli altri taxa. Inoltre il suo olio essenziale mostra una bassa attività antibatterica mentre l’attività antiossidante è veramente alta, tale che si potrebbe supporre l’uso di B. hispanica come fitoterapico. Lo studio dell’olio essenziale di Moluccella spinosa, una pianta mai investigata in precedenza, ha mostrato differenti marker nella sua composizione rispetto all’olio essenziale di altre specie collezionate in Turchia, tuttavia si è riscontrata una buona correlazione con l’olio di M. laevis. Anche in questo caso si è osservata una moderata attività antibatterica dell’olio essenziale. Infine i risultati ottenuti per l’olio essenziale di Thapsia garganica, indicano un profilo chimico completamente differente rispetto a quelli delle altre specie di Thapsia studiate fino ad oggi, indipendentemente dal metodo di estrazione utilizzato (SPME o idrodistillazione). Lo studio dei metaboliti non volatili riguarda Tetraclinis articulata e Ajuga tenorei. Introdution 8 Solo un articolo sull’investigazione di T. articulata collezionata in Marocco è stato pubblicato. T. ariculata analizzata in questo lavoro è stata collezionata in Tunisia e ha mostrato un profilo metabolico simile a quello della specie marocchina. Infatti sono stati isolati derivati Δ15-pimaranici dall’estratto esanico di T. articulata; quasi tutti i composti isolati da questa pianta erano già stati in precedenza isolati ad eccezione del composto 5. I tre estratti (esano, diclorometano e metanolo) di T. articulata mostrano una buona attività antiproliferativa contro cellule tumorali. Gli estratti in diclorometano e metanolo sono stati cromatografati, ma non sono state ottenute frazioni pure. L’ottenimento di composti puri rappresenta il passo successivo della ricerca. La possibile attività antitumorale delle molecole 3, 4 e 5 verso differenti target è stata valutata attraverso metodi computazionali, utilizzando l’ Inverse Virtual Screeneing (IVS). Da un’accurata analisi delle interazioni, le tre molecole sembrano altamente correlate con la proteina fxr (Farnesoid X receptor, Cod. PDB: 1OSV). La purificazione dell’estratto metanolico di Ajuga tenorei ha portato all’isolamento di due iridoidi (arpagide e 8-O-acetilarpagide) e un fitosteroide (ajugalattone), prodotti di cui erano note le loro proprietà biologiche (antibatterica, anti-infiammatoria e antivirale). Per esplorare nuovi target per l’attività antitumorale, questi composti erano soggetti a IVS. Le molecole 6, 7, 9 e 10 mostravano la migliore correlazione con target differenti, ciò può essere spiegato dal cambiamento dei pattern di sostituzione nella struttura che porta a una differente interazione con la proteina. Sfortunatamente non sono state possibili modificazioni chimiche dei composti isolati a cause delle basse quantità del materiale puro isolato.This research project aims to broaden the knowledge on Mediterranean plants as the genus Anthemis and Pulicaria and as species Tetraclinis articulata, Salvia argentea, Ajuga tenorei, Ballota hispanica, Moluccella Spinosa and Thapsia garganica. These plants are widely used in folk medicine and their extracts will be analyzed for the isolation of metabolites. Appropriate biological target will be selected by computational methods. The biological activity of these molecules and chemically modified derivatives will be evaluated in order to obtain structureactivity relationships

    La regulacion global de los medicamentos herbarios

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    Metabolites from Mediterranean plants: characterization and transformation. Chemotaxonomic assessment and biological activity.

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    Questo progetto di ricerca ha lo scopo di ampliare le conoscenze di alcune piante appartenenti alla flora Mediterranea. Le piante da studiare sono state scelte in seguito ad un’attenta analisi bibliografica tra specie poco sudiate. La scelta è quindi ricaduta su nove specie appartenenti al genere Anthemis, due specie appartenenti al genere Pulicaria e sulle specie di Tetraclinis articulata, Salvia argentea, Ajuga tenorei, Ballota hispanica, Moluccella Spinosa e Thapsia garganica. Di esse sono stati preparati ed identificati i componenti degli oli essenziali e successivamente effettuati su di essi i saggi antibatterici. Dagli estratti delle specie di Tetraclinis articulata e Ajuga tenorei sono invece stati isolati e caratterizzati i metaboliti secondari non volatili. Di alcune delle molecole identificate da questi estratti è stata determinata la loro potenziale attività antitumorale attraverso l’utilizzo di metodi computazionali. Le specie appartenenti al genere Anthemis collezionate in Sicilia rappresentano una grande fonte di dati per la classificazione chemotassonomica e per considerazioni di biodiversità. I dati di composizione di tre di loro, riconosciute appartenenti alla sezione Hiorthia, quindi strettamente collegate tra loro, sono stati comparati con i dati disponibili in letteratura di tutte le specie appartenenti al genere Anhemis usando l’analisi statistica dei cluster. I risultati ottenuti mostrano che questi taxa appartengono alla stessa sezione sulla base delle classi di composti in esse contenuti, soprattutto sesquiterpeni. Una estensione di questo lavoro, già programmata ed in corso, include tutti i dati di composizione collezionati per le alter specie di Anthemis analizzate. Inoltre, i loro oli essenziali hanno mostrato una moderata attività antibatterica contro batteri gram+ e gram-. Di due specie siciliane di Pulicaria (P. vulgaris var. graeca and P. sicula) è stata identificata la composizione dell’ olio essenziale. L’analisi della componente principale (PCA) Introdution 7 di P.sicula, rispetto alle altre specie di Pulicaria fino ad ora studiate, mostra una peculiare biodiversità di questa pianta siciliana. Il confronto, tra i dati di composizione di P. vulgaris var. graeca e i dati relativi a P. vulgaris Gaertner, mette in evidenza un profilo chimico completamente differente. Quindi i due taxa potrebbero essere considerati due entità distinte. L’olio essenziale di P. vulgaris mostra una media attività antimicrobica contro i batteri Bacillus cereus e B. subtilis. L’analisi della composizione dell’olio essenziale di Salvia argentea, collezionata in Sicilia, mostra un profilo chimico differente rispetto a quello di Salvia argentea collezionate in altri paesi. inoltre è stata studiata la composizione degli estratti ottenuti con solventi a bassa polarità. Anche la composizione dell’olio essenziale di Ballota hispanica mostra un profilo caratteristico, comparato a quello degli altri taxa. Inoltre il suo olio essenziale mostra una bassa attività antibatterica mentre l’attività antiossidante è veramente alta, tale che si potrebbe supporre l’uso di B. hispanica come fitoterapico. Lo studio dell’olio essenziale di Moluccella spinosa, una pianta mai investigata in precedenza, ha mostrato differenti marker nella sua composizione rispetto all’olio essenziale di altre specie collezionate in Turchia, tuttavia si è riscontrata una buona correlazione con l’olio di M. laevis. Anche in questo caso si è osservata una moderata attività antibatterica dell’olio essenziale. Infine i risultati ottenuti per l’olio essenziale di Thapsia garganica, indicano un profilo chimico completamente differente rispetto a quelli delle altre specie di Thapsia studiate fino ad oggi, indipendentemente dal metodo di estrazione utilizzato (SPME o idrodistillazione). Lo studio dei metaboliti non volatili riguarda Tetraclinis articulata e Ajuga tenorei. Introdution 8 Solo un articolo sull’investigazione di T. articulata collezionata in Marocco è stato pubblicato. T. ariculata analizzata in questo lavoro è stata collezionata in Tunisia e ha mostrato un profilo metabolico simile a quello della specie marocchina. Infatti sono stati isolati derivati Δ15-pimaranici dall’estratto esanico di T. articulata; quasi tutti i composti isolati da questa pianta erano già stati in precedenza isolati ad eccezione del composto 5. I tre estratti (esano, diclorometano e metanolo) di T. articulata mostrano una buona attività antiproliferativa contro cellule tumorali. Gli estratti in diclorometano e metanolo sono stati cromatografati, ma non sono state ottenute frazioni pure. L’ottenimento di composti puri rappresenta il passo successivo della ricerca. La possibile attività antitumorale delle molecole 3, 4 e 5 verso differenti target è stata valutata attraverso metodi computazionali, utilizzando l’ Inverse Virtual Screeneing (IVS). Da un’accurata analisi delle interazioni, le tre molecole sembrano altamente correlate con la proteina fxr (Farnesoid X receptor, Cod. PDB: 1OSV). La purificazione dell’estratto metanolico di Ajuga tenorei ha portato all’isolamento di due iridoidi (arpagide e 8-O-acetilarpagide) e un fitosteroide (ajugalattone), prodotti di cui erano note le loro proprietà biologiche (antibatterica, anti-infiammatoria e antivirale). Per esplorare nuovi target per l’attività antitumorale, questi composti erano soggetti a IVS. Le molecole 6, 7, 9 e 10 mostravano la migliore correlazione con target differenti, ciò può essere spiegato dal cambiamento dei pattern di sostituzione nella struttura che porta a una differente interazione con la proteina. Sfortunatamente non sono state possibili modificazioni chimiche dei composti isolati a cause delle basse quantità del materiale puro isolato.This research project aims to broaden the knowledge on Mediterranean plants as the genus Anthemis and Pulicaria and as species Tetraclinis articulata, Salvia argentea, Ajuga tenorei, Ballota hispanica, Moluccella Spinosa and Thapsia garganica. These plants are widely used in folk medicine and their extracts will be analyzed for the isolation of metabolites. Appropriate biological target will be selected by computational methods. The biological activity of these molecules and chemically modified derivatives will be evaluated in order to obtain structureactivity relationships

    Elucidating the Relationship between Chinese Medicine and Systems Biology: A Multi-Sited Ethnography

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    Ever since Chinese medicine encountered modern science in the late nineteenth century, the relationship between the two traditions has been extremely one-sided. At best, scientists perceived Chinese medicine as an archive of primitive knowledge from which potentially useful drugs could be extracted. Chinese medicine practitioners themselves, meanwhile, began a long struggle throughout the twentieth century to modernise their medicine with the help of Western theories and technology. At the turn of the twenty-first century, the involvement of systems biologists in Chinese medicine research created a new encounter, however, that, at least in the rhetoric of its actors, promised a very different kind of relationship: a match of two systems brought together by a shared interest in understanding life, health, illness and medicine as intrinsically complex and not amenable to the reductionist approaches of mainstream science. This research empirically investigates the nature of this relationship and how it emerged. It aims to contribute to the contemporary history of Chinese medicine by exploring the relationship between Chinese medicine and systems biology. This thesis argues that a heterogeneous network evolved, which is composed of human and nonhuman actors and their interactions created globally distributed research projects on Chinese medicine and systems biology. For the purpose of this research, a multi-sited ethnography was conducted over a period of eleven months and a literature survey was employed to trace the start and the development of this heterogeneous network. Ethnographic data reveals in four chapters on the rhetoric and perceptions of the actors, their involvement in Chinese medicine research, their laboratory practice, and the networks and political ties, which developed into a heterogeneous network of Chinese medicine and systems biology research. This research concludes that in the 2000s, a heterogeneous network emerged through the shared ideologies of systems thinking and holism. The shared ideologies set the groundwork for systems biologists to engage with Chinese medicine on its own terms, and created scientific practices, co-operation and funding opportunities between Europe and China

    Diversidade genética e fitoquímica em mentas: caracterização, valorização e conservação

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    Doutoramento em Engenharia Agronómica - Instituto Superior de AgronomiaMentha cervina (L.) Opiz and Mentha pulegium L. are medicinal and aromatic plants traditionally used in Portugal for aromatic and seasoning purposes and in folk medicine, for treatment of gastric and respiratory problems. Light and scanning electron microscopy of both species indumentum revealed non-glandular and glandular trichomes, corresponding to the common arrangement in Lamiaceae. Gas Chromatography and Gas Chromatography–Mass Spectrometry of both species essential oils (EOs) showed no chemical polymorphism in populations with different provenances, in cultivated or in wild growing conditions and at different developmental stages. All populations EOs belonged to the pulegone chemotype. M. cervina EOs antibacterial activity was higher than the main components alone, supporting the hypothesis of a synergistic effect of their different components. The antibacterial activity was more effective against Escherichia coli and Acinetobacter baumanni, validating their traditional use. The low levels of genetic diversity and the high structuring of M. cervina populations, assessed with Inter-simple sequence repeats markers, were assumed to result from a combination of evolutionary history and its unique biological traits, such as breeding system, clonal growth, low dispersion capacity and habitat fragmentation. The results point the necessity of conserving the maximum possible number of populations and sites for ex situ conservation
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