20 research outputs found
Un leone nella neve. Stilicone nel De bello Getico di Claudiano
In 402 A.D. Claudian declaimed in Rome his poem De bello Getico, praising Stilicho shortly after his controversial victory over Alarich at Pollentia. The poem was recited in front of members of the senatorial aristocracy not necessarily well disposed to Stilicho. Focusing on two specific passages the paper examines how Claudian tried to portray him in a favourable light and to justify his actions, playing with mythological synkrisis and cleverly evoking historical memories and traditions well suited to the audience.Nel 402 Claudiano presentava a Roma il suo poema De bello Getico, celebrando Stilicone poco dopo la sua discussa vittoria contro Alarico a Pollenzo. Il poema veniva recitato alla presenza di membri dell’aristocrazia senatoria non sempre ben disposti verso Stilicone. Concentrandosi sull’analisi di due passi l’articolo esamina come Claudiano cerchi di metterlo in luce favorevole e giustificarne l’operato, sia giocando sulla synkrisis col mito, sia sottilmente evocando richiami al passato e a temi tradizionali cari al pubblico presente
Silio in Sidonio: Maggiorano e il passaggio dell Alpi
Nel gennaio del 459 Sidonio pronunciò a Lione il panegirico per l’imperatore Maggioriano in occasione del suo adventus nella città . Questa è un’occasione tutt’altro che convenzionale: a differenza del panegirico per Avito, qui Sidonio coniuga la lode imperiale con la richiesta di perdono e di indulgenza per la città lionese. Poiché l’obiettivo primario del nuovo imperatore era la distruzione definitiva del regno vandalico, che intendeva affrontare sul suolo africano, oltre alla prosopopea di Roma (in questo panegirico trionfante e fiera nel suo aspetto guerriero), Sidonio presenta anche quella della provincia dell’Africa (che, con riprese virgiliane, deplora il giogo vandalico e richiede l’invio di Maggioriano). Il panegitrico continua quindi con l’elogio delle imprese precedenti e successive alla nomina imperiale: la marcia attraverso le Alpi ha per modello referenziale quella annibalica celebrata da Silio.In January 459 in Lyon Sidonius declaims the panegyric for the emperor Majorian on the occasion of his adventus to the city. This is a less than conventional occasion: unlike in his panegyric for Avitus, Sidonius here combines praise of the emperor with the request of forgiveness and indulgence towards the city of Lyon. The main aim of the new emperor was the definitive destruction of Vandalic reign, in which he would engage in the African province; therefore, in addition to the prosopopoesis of Rome, who in this panegyric is triumphant and proud in her warlike appearance, Sidonius also produces a prosopopoesis of Africa who, with Virgilian reminiscences, deplores her Vandalic domination and asks for the advent of Majoran. The panegyric continues then with an eulogy of the deeds both prior and following the imperial election: in particular, the march across the Alps has as its referential model Hannibal’s crossing of the Alps as celebrated by Silius
L'invettiva contro Gildone.Motivi di propaganda politica e prassi letteraria.(Per un commento a Claud.carm.15)
2006/2007L’indagine ha permesso di mettere in luce la complessità di un poema che è prima di tutto un’opera a sostegno della politica di Stilicone e contiene un messaggio, duplice (di rimprovero e parenetico), inviato all’Oriente dell’Impero relativo alla necessaria concordia fra le due parti e fra i fratelli reggenti, Onorio e Arcadio. Claudiano eleva a dignità epica un episodio politico-militare la cui conclusione, più che da una vera e propria battaglia (che nella realtà non avvenne mai), era stato determinato dall’abile strategia di Stilicone.
La specificità dell’opera consiste in una elevata cifra retorica dell’elemento panegiristico di cui si è fornita documentazione. La condanna di Stilicone come hostis publicus, da parte della corte orientale, obbliga il poeta ad assegnare al generale vandalo un ruolo di secondo piano e determina l’impossibilità di attribuirgli una responsabilità diretta nella risoluzione della vicenda gildonica. Tale condizionamento storico-politico si traduce in una strategia narrativa in cui il soggetto centrale del racconto diventa Gildone, il nemico o piuttosto l’anti-eroe, a cui si contrappone in modo implicito (esplicito raramente) proprio Stilicone.
Stilicone incarna così l’eroe della tradizione romana, rispettoso della fides verso i familiari (in qualità di suocero di Onorio) e la patria. Le azioni del generale vandalo sono exempla di pietas e in netta antitesi con quelle di Gildone che però non compare mai come attore nella vicenda. L’opposizione tra i due si traduce in definitiva nella vittoria morale di Stilicone. Il generale vandalo, compie il suo ingresso nel finale del poema (352), preparato dall’encomio ad opera di Teodosio il Grande. Nel poema dunque la vittoria su Gildone non viene descritta mediante il racconto dei fatti, ma è sancita sul piano etico per mezzo della contrapposizione fra i due antagonisti.
Il presente lavoro cerca di mettere in luce le ragioni che nell’In Gildonem hanno determinato il silenzio di Claudiano sugli antefatti e sulle operazioni in rapporto al più dettagliato resoconto della vicenda e al vero e proprio panegirico di Stilicone nella successiva Laus. Il confronto fra le due opere indurrebbe infatti a individuare nella prima una sorta di anticipazione dei motivi enfatizzati, senza reticenze, nella Laus. In questa prospettiva di lettura le due opere risultano complementari e ciò permetterebbe di superare la posizione della critica (Döpp 1980, Hajdu 1996-1997, Charlet 2000) che ritiene l’In Gildonem incompiuto tanto da ipotizzare la mancata pubblicazione di un secondo libro.XX Ciclo198
Il libro II del Contra Symmachum di Prudenzio. Introduzione, traduzione e commento.
La tesi è un commento al secondo libro del Contra Symmachum di Prudenzio, opera di inizio V secolo, che ripropone in versi eroici la celebre disputa fra Simmaco e Ambrogio sull’altare della Vittoria. Il testo, corredato di traduzione, è preceduto da una sezione introduttiva, in cui si illustrano le tematiche principali del poema, il problema della datazione, della genesi compositiva e della sua attualità , indagando il ruolo giocato dall’opera nella dialettica fra mondo pagano e mondo cristiano. Al testo, che si basa sull’edizione critica di Lavarenne (con alcune differenze testuali opportunamente discusse), segue un commento letterario che sottolinea i punti di contatto e di originalità rispetto ai modelli, cercando di illustrare il valore culturale del poema nel panorama artistico del tempo
Storia della caduta dell’impero romano e del declino della civiltà dal 250 all’anno Mille
Aspetti dell'identità gallica nel Tardo Impero alla luce delle testimonianze di alcuni scrittori gallo-romani (fine III - fine V secolo d.C.)
Traffici commerciali e approdi portuali nella Sardegna meridionale
Traffici commerciali e approdi portuali nella Sardegna meridionale is a study of trade flows on the southern coast of Sardinia in Late Antiquity through underwater finds, amphorae analysis and hypothetical docking points. Underwater surveys along the southern coasts in recent years have allowed us to expand the information registry and have highlighted multiple examples of possible cargoes from wrecks, especially of heterogeneous types, as in Cagliari, Nora (Pula) and in the sea around Sulcis. In particular, the port of Cagliari featured on routes for goods transport and perhaps transhipment. The materials and contexts included in this work originated from throughout the Mediterranean area (South Italy-Sicily, Gaul, Baetica, Lusitania, North Africa, East Mediterranean). A further aspect of the volume concerns the analysis of the underwater archaeological contexts of amphora finds, with the aim of understanding the degree of exploitation of each coastal area and identifying hypothetical docking points, through an underwater, historiographic geomorphological approach. The study aims to increase knowledge of the role of southern Sardinia in Mediterranean trade. Through its central place in the Western Mediterranean the island has played a strategic role in shipping routes and goods exchanges and its resources undoubtedly influenced, directly and indirectly, the involvement of southern Sardinia in ancient marine traffic and commercial exchanges