Analisi e commento delle Categorie di Aristotele.

Abstract

Le Categorie sono un’opera, tramandataci nella suddivisione in quindici capitoli, che fa parte di quel complesso di scritti aristotelici, tutti considerati dalla tradizione concer-nenti la “logica”, che Alessandro di Afrodisia designò, tra la fine del II e il III secolo d. C., con il nome di “Organon”, che significa “strumento”. Il lavoro condotto intorno a tale opera dello Stagirita si presenta suddiviso in tre sezioni.\ud Nella Prima si propone lo Status Quaestionis: viene offerto un quadro analitico della controversa e problematica tradizione interpretativa del testo, scandagliando anche al-cune questioni connesse ai rapporti del testo con le altre opere dell’Organon.\ud Nella Seconda si offrono una nuova personale traduzione e commento intergale delle Categorie, dando vita ad un’analisi ampia e puntuale del testo. In questa sezione è di notevole importanza il massiccio utilizzo dei commentari antichi, che consentono di ve-rificare e approfondire alcune delle questioni di fondo e che aiutano a ricostruire una fit-ta rete di tra vari testi, sia all’interno delle Categorie stesse, sia in relazione ad altre ope-re di Aristotele (interne all’Organon, ma anche con testo come la Metafisica).\ud Nella Terza si riassumono i guadagni tematici dell’opera, attraverso una rilettura tra-sversale degli assi tematici e la verifica delle ipotesi storico-ermeneutiche e concettuali di partenza.\ud In particolare, l’intera indagine viene condotta nella verifica di una delle ipotesi più importanti: a più livelli e in diversi ambiti tematici, la figura teorica ed ermeneutica del pollachos legomenon è la cifra fondamentale del pensiero aristotelico, che mai si riduce a posizioni unilaterali e dogmatiche. In breve, ogni realtà “è” e si manifesta in molti modi e, dunque, chiede di essere “detta” e “compresa” in molti modi. Tale figura trova, nel testo, molteplici conferme a molteplici livelli, ad esempio intorno alla centrale cate-goria della sostanza, che viene letta ed analizzata dallo Stagirita in modo diverso nelle Categorie e nella Metafisica per la diversa curvatura della prospettiva in cui il Filosofo si colloca. Oltre che come chiave interpretativa, il pollachos legomenon gioca un ruolo importante in numerosi questioni tecniche e specifiche: nella ricerca e nella divisione dei significati delle categorie dell’essere (se l’essere non si dicesse in molti modi, non sarebbe possibile distinguere i cosiddetti “generi dell’essere”), nella spiegazione delle diverse accezioni dei termini, nella nozione di omonimia e in quella del focal meaning. Dall’analisi dei Praedicamenta e dei Postpraedicamenta risulta, inoltre, chiaro come l’intento di Aristotele non sia affatto l’esaustività né il guadagno dell’“ultima parola” in riferimento alla descrizione del reale, ma la ricerca di figure concettuali mobili e poli-morfe, che si lascino attraversare in modo che i loro profili, pur nella diversità e, talvol-ta, persino nella loro incompatibilità, convivano\ud Tale polivalenza strutturale dell’approccio aristotelico consente anche di affrontare una questione più specifica, quella di una lettura delle Categorie a più livelli: in chiave logica, ontologica, grammaticale, etc. Nel testo vengono individuati la compresenza e l’intreccio costante dei diversi livelli, elementi che consentono di affrancarsi dal tradi-zionale “dilemma ermeneutico” a favore di una o dell’altra lettura e di valorizzare la na-tura dell’impianto ermeneutico, collocandolo in una dimensione di una logica “aurora-le” in cui i diversi aspetti erano ancora distinti. \ud In questa prospettiva si configura anche il senso dell’opera, che appare come un testo di scuola, uno “strumento didattico” utile per affrontare e capire le questioni che magari anche altre opere dell’Organon pongono. Non si tratta, allora, di un testo che vada posto “prima” o “dopo” altri, ma di uno strumento che, come ad esempio il libro Delta della Metafisica, con cui ha evidenti somiglianze e rapporti, non ha una collocazione precisa in quanto universalmente utile. Da questo punto di vista, può essere chiarita anche la questione dell’unità dell’opera. Il lavoro propone una lettura unitaria che eviti di cedere a tentazioni riduzionistiche o ad ipotesi evoluzionistiche. Un approccio unitario che ri-sulta verificato, in primo luogo, all’interno dell’opera, che, pur non presentando un’unità letterario-compositiva, è tuttavia dotata di un’unità concettuale connessa alla natura didattico-strumentale. In secondo luogo, si offorno numerosi riscontri, rimandi, elementi di unità, somiglianze tematiche tra le Categorie e scritti quali la Metafisica, la Fisica, il De generazione et corruptione e le Etiche: quanto viene affermato nelle Cate-gorie è ripreso e ribadito in tali opere di sicura paternità aristotelica, anche se con curva-ture diverse, come nel già citato caso della sostanza, in virtù di quella movenza aristote-lica che è stata definita “dipartimentalismo epistemologico”.\ud Infine, si individua, all’interno dell’Organon, un asse di tipo “comunicativo” che connetterebbe le Categorie, il De Interpretatione, i Topici e le Confutazioni sofistiche, diverso dall’asse argomentativo “formalizzato” al cui interno andrebbero collocati gli Analitici Primi e Secondi. Ciò sembrerebbe attestato oltre che dalle affinità tematiche e dalla particolare curvatura “comunicativa” delle opere in questione, anche dal fatto che i titoli originari delle Categorie tramandateci dalla tradizione erano Pro ton Topon e Pro Topikon. Un’ipotesi, quest’ultima, però, che necessiterebbe di ulteriori approfondimenti e everifiche, soprattutto a partire dalle altre opere implicate in una eventuale nuova rilet-tura dell’Organon.\u

Similar works

Full text

thumbnail-image

CamEPrints

redirect
Last time updated on 20/09/2013

This paper was published in CamEPrints.

Having an issue?

Is data on this page outdated, violates copyrights or anything else? Report the problem now and we will take corresponding actions after reviewing your request.