Architettura sostenibile, bio-architettura, architettura solare, architettura
ecologica, architettura bioclimatica, architettura ad alta efficienza energetica
sono termini che utilizziamo sempre più spesso, e, come accade ogni volta che una
qualche parola è adottata ripetutamente, anche in modo improprio. Li utilizziamo
per definire edifici o luoghi urbani progettati e costruiti secondo principi che
spaziano dall’attenzione alla qualità di vita dell’uomo, alle risorse disponibili
o all’ambiente che ci circonda. Sono termini dall’ampio significato: ognuno li
interpreta come vuole e assegna a loro il senso che ritiene più opportuno. Questo
conduce a risultati spesso eterogenei tra loro, talvolta interessanti e meritevoli di
attenzione, talvolta insignificanti e privi di contenuti.
Ciò che li accomuna è il sostantivo “architettura”: prima di ogni altra
caratterizzazione si deve trattare in ogni caso di architettura nelle sue declinazioni
artistiche o tecniche. Un’architettura libera dai condizionamenti di mode e
complicate riviste patinate ricche di slogan. Un’architettura lontana dalle derive
di elaborate e spesso incomprensibili teorie progettuali, lontana dagli estremismi
ingegneristici di complicati calcoli o formule fisiche, lontana da approcci
monotematici sociali o tecnologici che siano. Un’architettura pensata per il
benessere e l’identità delle persone, per i messaggi che comunica, per l’ambiente,
per le risorse disponibili. Un’architettura priva di eccessi, costruita con tecnologie
semplici e con limitato consumo di risorse naturali, low. Perché alla base
dell’architettura c’è sempre e solo un principio: l’uomo.
Pensare che l’efficienza energetica degli edifici non riguardi la cultura del progetto
e della costruzione dell’architettura, ma sia una pura questione ingegneristica,
nasca da un file di calcolo, o peggio ancora possa essere regolata da una
normativa, significa ignorare completamente obiettivo, metodo e risultato di un
processo ormai irreversibile. Non riuscire a comprendere questo processo significa
affrontare in modo superficiale il progetto e la costruzione dell’architettura e del
nostro futuro
Abitare con maggior benessere non è un lusso, ma un progresso per la civiltà.
Risparmiare energia non è una scelta, ma una necessità per la vita
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