La nostra quotidianit\ue0 \ue8 ricca e sovraccarica di linguaggi e di mezzi d'informazione, che ci "tempestano" al nostro risveglio fino a quando andiamo a letto: televisione, giornali, telefoni cellulari, computer...sono solo qualche esempio di media che utilizziamo con disinvoltura fin dall'infanzia. Basti pensare ai nostri bambini che si approcciano con naturalezza, quasi spaventosa, ai videogiochi di nuova generazione, perdendo il senso del tempo e della realt\ue0 che li circonda, riempiendo le loro giornate e la loro solitudine di figli sempre pi\uf9 spesso "unici". La vecchia e obsoleta realt\ue0 del cortile di casa o dei vicini ci sembra appartenente ad un'altra epoca: ora i bambini non si trovano pi\uf9 a giocare con la palla o con le costruzioni con i vicini di casa, il parco del quartiere e soprattutto la scuola sono rimasti gli unici e indispensabili centri di aggregazione e di sviluppo sociale. Come mediare questa situazione e sfruttare la tecnologia a nostro vantaggio? Non si pu\uf2 certo ignorare il progresso, ma lo si pu\uf2 rendere utile ad un fine didattico. Qualsiasi progetto pu\uf2 avvalersi delle "nuove" tecnologia, maneggiata dai nostri bambini quotidianamente
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