Intorno alla catastrofe di Caporetto fiorì un'ampia letteratura memorialistica, spesso a caldo, in cui i vari scrittori combattenti, oltre a raccontare la disfatta così come l'avevano vissuta, cercarono di dare un'interpretazione dell'accaduto, sulla base della loro esperienza diretta e delle informazioni frammentarie di cui disponevano. La presente ricognizione incrocia le tesi di alcuni tra i letterati italiani più in vista di primo Novecento (Marinetti, Gadda, Soffici, Prezzolini, Baldini, Bacchelli, Malaparte e altri), mettendo a confronto le varie rappresentazioni, spesso anche molto divergenti, fornite di quel disastro militare. La natura particolare delle opere esaminate suggerisce inoltre diverse considerazioni sulle forme caratteristiche della letteratura di guerra
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