Il Bytecode Verifier della Java Virtual Machine testa staticamente la sicurezza dei tipi del bytecode ed è alla base del modello di sicurezza di Java. Tuttavia, esistono esempi di programmi Java legali, che non sono accettati dal Bytecode Verifier.
Questa tesi espone e analizza i limiti del Bytecode Verifier soffermandosi, in particolare, sul problema delle subroutines. Inoltre, una soluzione al problema della verifica delle subroutines è presentata.
La soluzione proposta si basa su uno strumento di trasformazione del bytecode Java, che apporta delle modifiche al codice prima che questo sia verificato. Il codice modificato sarà, infine, sottoposto all’algoritmo di verifica standard.
La trasformazione del bytecode non cambia la semantica del programma originario: il bytecode trasformato può essere eseguito dopo la verifica al posto del bytecode originario
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