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Economia e crematistica nel Commento di Tommaso alla Politica di Aristotele
This contribution aims to outline the physiognomy that economics and chrematistics take on in Thomas Aquinas's Commentary on Aristotelian Politics. By carrying out an investigation which from an epistemological level aims to recover, as a founding moment, the ontology of the economic, a clear distinction is made between economics and chrematistics, the latter being auxiliary not only to economics but also to politics. In the Thomasian vision, based on the Aristotelian treatment of the topics in question carried out in Book I of Politics, the economy, being ontologically related to human action and its principles, is qualified as ars oeconomica and as prudentia oeconomica; in this way, on the one hand it manifests a direct connection to the intelligence of the government and a clear orientation towards the achievement of the natural purposes of the family and the community, on the other, it reveals its own specific ethical status. It follows that, from this perspective, as it is a chapter of human action, the economy (art and prudence) is governed by the principle of finality and the criterion of integrity. The acts that pertain to it, if duly ordered, are a good and aim at the good.Il presente contributo si propone di delineare la fisionomia che assumono l'economia e la crematistica nel Commento alla politica aristotelica di Tommaso d'Aquino. Effettuando un'indagine che sul piano epistemologico mira a recuperare, come momento fondativo, l'ontologia dell'economico, si opera una netta distinzione tra economia e crematistica, essendo quest'ultima ausiliaria non solo dell'economia ma anche della politica. Nella visione tommasiana, fondata sulla trattazione aristotelica dei temi in questione effettuata nel Libro I della Politica, l'economia, essendo ontologicamente correlata all'azione umana e ai suoi principi, è qualificata come ars oeconomica e come prudentia oeconomica; in questo modo, da un lato manifesta un collegamento diretto con l'intelligenza del governo e un chiaro orientamento al raggiungimento dei fini naturali della famiglia e della comunità, dall'altro rivela un proprio specifico statuto etico. Ne consegue che, in questa prospettiva, l'economia (arte e prudenza), in quanto capitolo dell'agire umano, è retta dal principio di finalità e dal criterio di integrità. Gli atti che la riguardano, se debitamente ordinati, sono un bene e mirano al bene
L’archivio, il silenzio, la peste
This paper examines the investigation conducted by Deborah Puccio-Den in Mafiacraft by high-lighting the political and moral tenor of processes of judicial categorization, and specifically the processes of subjectification that descend from the modes of objectification of responsibility. By analyzing Puccio-Den’s use of the mafia archive, an attempt is made to show a tragic dimension of Italian history and its moral economy, traversed at once by a binary partition and an ambiguous relationship between the State and the mafia, which the archetypal evidential paradigm, namely Sophoclean Oedipus Rex, is able to render intelligible
Cosmopolitismo senza illusioni. Considerazioni a margine dei miei critici
In this reply, I try to clarify the theoretical project behind the book and respond to the critical remarks of my interlocutors. Above all, I try to illustrate what are the possible answers to the objections of a politico-philosophical nature that are made to the perspective of ‘cosmopolitan realism’, that is, cosmopolitanism without illusions, proposed by the text, and which concern the issues of ethnocentrism, the relationship with human rights, applicability and philosophical foundation
Governance e digitalizzazione: sfide e opportunità per la Pubblica Amministrazione
In recent decades, political theory and law have undergone significant evolution as a result of globalization and socio-economic transformations, leading to a rethinking of the role of the state and power dynamics. These changes have triggered a need to adapt institutional structures and governance methods to effectively respond to new challenges. At the same time, technological advances in the fields of information technology and communications are redefining management and control models, fostering the emergence of new forms of governance and political participation, such as participatory budgeting, digital democracy platforms, Open Government, and e-Government initiatives. This article aims to examine how the integration of digital technologies into political and administrative practices is transforming the ways in which people interact with institutions and participate in public life. Indeed, it seems that adequate governance is essential to fully exploit the potential of digital technology while safeguarding rights and transparency in an increasingly complex and interconnected context.Negli ultimi decenni, la teoria politica e il diritto hanno subito una notevole evoluzione a seguito della globalizzazione e delle trasformazioni socio-economiche, conducendo a un ripensamento del ruolo dello Stato e delle dinamiche di potere. Questi cambiamenti hanno innescato un’esigenza di adattamento delle strutture istituzionali e delle modalità di governance per rispondere efficacemente alle nuove sfide. Parallelamente, i progressi tecnologici nei settori dell’informatica e delle comunicazioni stanno ridefinendo i modelli di gestione e controllo, favorendo l’emergere di nuove forme di governance e partecipazione politica, come i bilanci partecipativi, le piattaforme di democrazia digitale, l’Open Government e le iniziative di e-Government. L’articolo intende esaminare come l’integrazione delle tecnologie digitali nelle pratiche politiche e amministrative sta trasformando le modalità con cui le persone interagiscono con le istituzioni e partecipano alla vita pubblica. Sembra infatti che una governance adeguata sia essenziale per sfruttare appieno il potenziale del digitale, salvaguardando nel contempo diritti e trasparenza in un contesto sempre più complesso e interconnesso
La trasformazione non violenta dei conflitti
Nell’intervista concessa a L’Abate, Galtung evidenzia come il suo modello a struttura triangolare (atteggiamento, comportamento e contraddizione) possa essere applicato al fine di una trasformazione nonviolenta dei conflitti. Si sofferma inoltre sulla nonviolenza strutturale, attuabile ai diversi livelli della società, dell’economia e della politica, esprimendo quindi il suo pensiero sul concetto di trasformazione creativa o nonviolenta dei conflitti ed analizzando le precondizioni affinché i conflitti vengano trasformati in senso costruttivo. Indica quindi il dialogo, e non il negoziato, come una delle principali fasi nel processo di trasformazione dei conflitti, poiché un negoziato senza dialogo, ossia senza un’accurata preparazione delle parti, è destinato a fallire. Il dialogo necessita di tre momenti: la diagnosi, la prognosi e la terapia, e solo dal dialogo, secondo Galtung, possono scaturire idee concrete per la risoluzione dei conflitti. La negoziazione deve essere una parte necessariamente successiva al dialogo. L’Autore quindi si sofferma sulle più importanti misure di prevenzione dei conflitti armati, nella cui risoluzione, il ruolo delle terze parti appare determinante e indica nella conoscenza, nella creatività, nella compassione, nella perseveranza e nella mancanza di interessi i cardini affinché un confronto sia costruttivo.Interviewed by L’Abate, Galtung illustrates how his triangular model – attitude, behaviour, contradiction – may be applied for the purposes of a non-violent transformation of conflicts. He speaks of structural non-violence, applicable at various levels of society, the economy and politics, explaining his thinking on the concept of creative or non-violent conflict transformation and analysing the conditions required so that conflicts may be transformed constructively. He refers to dialogue, not negotiation, as one of the main phases in the process of conflict transformation, because a negotiation without dialogue, that is to say without a careful preparation of the parties involved, is destined to fail. Dialogue requires three stages: diagnosis, prognosis and therapy; in Galtung’s view only dialogue can trigger practical ideas for conflict resolution. Negotiation must necessarily be subsequent to dialogue. Galtung then discusses the most important measures for the prevention of armed conflicts, in whose resolution the role of third parties seems to be crucial, and he identifies knowledge, creativity, compassion, perseverance and impartiality as the key factors required for a constructive encounter
La scrittura per il cinema. Il colpo di scena tra adattamento e nuove creatività. Atti del convegno 2023
Le relazioni e gli interventi presentati al Convegno del 2023 dei “Dialoghi di Mattador”, sono uno spazio di riflessione storico-critica ed estetica proposto dall’omonimo Premio per la Sceneggiatura al fine di fornire un sempre più ampio orizzonte culturale delle iniziative, non solo triestine, realizzate nel segno della scrittura cinematografica. Questi Atti si costituiscono come una collana di Studi che periodicamente raccolgono analisi e spunti d’indagine sui differenti temi connessi alla Scrittura Visiva con interventi di varie competenze: sceneggiatori, studiosi, accademici, registi, critici, artisti del disegno e della grafica, professionisti del settore, formatori e tutor accomunati dalla consapevolezza che le pratiche applicative dello scrivere attraverso le immagini sono e saranno decisive nell’esperienza creativa, individuale e collettiva, nella società dello spettacolo contemporaneo
Nature and function of bronze deposition between Europe and the Mediterranean: Hoards of the Late Bronze Age
Borgna, Elisabetta (a cura di / edited by), "Natura e funzione della deposizione del metallo tra Europa e Mediterraneo: ripostigli della tarda età del bronzo = Nature and function of bronze deposition between Europe and the Mediterranean: Hoards of the Late Bronze Age", (Broadening Horizon 5, Civilizations in contact ), Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2024The volume collects contributions – most of them presented at a seminar organized in May 2021 for the postgraduate School in Archaeology, Universities of Udine, Trieste, Venezia – on Late Bronze Age hoards in Europe and the Mediterranean, from central and north-western Europe to south-eastern Alps, northern Italy and Late Mycenaean Greece. Towards the end of the 2nd millennium BC most of these regions were strongly interconnected, as a comparative survey of some transformative aspects of their depositional landscapes may suggest. Contexts and modes of deposition, fragmentation and scrap metal, association and composition of hoarded items are the main analytical categories applied at various degree of detail by the single contributors with the aim of explaining nature and function of the deposits and shedding light on the social practices implying deposition.Il volume raccoglie una serie di contributi, per la maggior parte presentati in occasione di un seminario organizzato nel maggio 2021 per la Scuola di Specializzazione Interateneo in Beni Archeologici, Università di Udine, Trieste, Venezia, sul tema dei ripostigli di metallo del Tardo Bronzo in Europa e Mediterraneo, dall’Europa centro-settentrionale alle Alpi sud-orientali all’Italia settentrionale adriatica, alla Grecia micenea, ambiti che, alla fine del II mill. a.C., furono fortemente interconnessi, come indicano alcune relazioni tra paesaggi deposizionali nelle diverse regioni in prospettiva diacronica. Contesti e modi di deposizione, frammentazione, combinazioni e composizioni di oggetti sono le categorie utilizzate con vario approfondimento nei singoli contributi al fine di comprendere natura e funzione dei depositi e ricostruire le pratiche sociali sottese al loro occultamento
Fra mitologia e medicina: un caso-studio in Cassio Felice
A proposito della ricetta del malagma Amythaonis contenuta del De medicina di Cassio Felice al capitolo 42.8, si ipotizza che il richiamo al mito fatto mediante la precisazione pater Melampi, apposta al nome Amythaon, considerata finora autentica dagli editori e dagli studiosi che si sono occupati di questo passo, sia invece frutto di una glossa, interpolata nel testo di Cassio, da attribuire forse ad un chiosatore dotto di età medievale.The article discusses the specification pater Melampi, appended to Amythaon’s name, within the recipe for the malagma Amythaonis contained in chapter 42.8 of Cassius Felix’s De medicina. It is hypothesised that this mythological reference, hith¬erto considered authentic by the editors and scholars who have dealt with this passage, is instead the result of a gloss, interpolated into Cassius’ text, possibly attributable to a learned medieval annotator
Chasing specters after the Cold war: anti-communist continuities and the discourse on German national identity after 1989
The article explores the revival of anti-communism in united Germany after the fall of the GDR and the end of the Cold war. It argues that the specific way of remembering commu¬nism and its role in the XX century, that unfolded in the 1990s, has sparked a new wave of anti-communist resentment, which had lasting impact on political discourse and praxis. The author critiques the tendency of anti-totalitarian theories to equate communism with fascism and underscores the ongoing battle over historical narratives and their impor¬tance for symbolic power. Ultimately, the article argues that modern anti-communism continues to affect Germany’s political culture and national identity to this day