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    Il futuro del Programma Landscape Education for Democracy

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    This chapter reflects how the LED project has achieved systemic change, institutional learning and sustainability. The introduction of the LED course into the educational systems of five universities in four European countries has been challenging because it required capacity building at various levels: building a joint body of knowledge; testing, evaluating and revising teaching and learning methods; learning ICT skills; adapting to virtual team work; becoming a reflective educator - to name only the most relevant ones. In parallel, this new capacity had to be validated, ideally by full curricular integration of the new course, which required systemic change. The LED team therefore had to be in constant dialogue with its institutional environments and work hard to disseminate its outcomes from the beginning of the project. This process was very similar to the aims of the LED course itself: it enabled a community to work together, to create something which they cannot create alone and to consider this outcome as an added value that needs to be maintained. The sustainability concept of the LED programme therefore builds on three mutually reinforcing pillars: the LED course, the LED resources and the LED certificate. Each is explained in more detail in this chapter. We conclude with an emerging participatory and transdisciplinary methodology for landscape democracy, the landscape biography.Questo capitolo riflette il modo in cui il progetto LED ha raggiunto un cambiamento sistemico, l'apprendimento istituzionale e la sostenibilità. L'introduzione del corso LED nei sistemi educativi di cinque università di quattro paesi europei è stata impegnativa perché richiedeva lo sviluppo di capacità a vari livelli: la costruzione di un corpo comune di conoscenze; sperimentare, valutare e rivedere i metodi di insegnamento e di apprendimento; apprendimento delle competenze in materia di TIC; adattamento al lavoro di squadra virtuale; diventare un educatore riflessivo - per citare solo i più importanti. Parallelamente, questa nuova capacità ha dovuto essere convalidata, idealmente mediante una piena integrazione curricolare del nuovo corso, che richiedeva un cambiamento sistemico. Il team LED ha dovuto quindi dialogare in modo costante con gli ambienti istituzionali e lavorare sodo per diffondere i suoi risultati fin dall'inizio del progetto. Questo processo è molto simile agli obiettivi del corso LED: essa ha permesso a una comunità di lavorare insieme, di creare qualcosa che non può creare da sola e di considerare questo risultato come un valore aggiunto che va mantenuto. Il concetto di sostenibilità del programma LED si basa pertanto su tre pilastri che si rafforzano reciprocamente: il corso LED, le risorse LED e il certificato LED. Ognuno di essi è illustrato più dettagliatamente in questo capitolo. Concludiamo con una metodologia partecipativa e transdisciplinare emergente per la democrazia del paesaggio, la biografia del paesaggio

    Ravenna, la darsena e la città

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    This essay analyses some aspects of town planning evolution in Emilia-Romagna, referring to the plans and the events that affected Ravenna and its harbour (the so-called “Darsena di Città”), from the end of the 60s to nowadays. In this period town planning evolved towards the gradual redefinition of the perspectives of growth and the increasing attention to existing city, historical values and landscape. Since 1995, when a Urban Development Plan concerning the “Darsena di Città” was approved, many design experimentation were led, reflecting manners and themes of the national debate. The more recent experiences reflect at the local level the need of a transition – both cultural and technical – from a traditional urban design perspective towards a complex set of policies and actions that we include in the term ‘urban regeneration’.Il contributo indaga alcuni aspetti dell’evoluzione della pianificazione urbanistica in Emilia-Romagna, con riferimento agli strumenti e alle vicende che hanno interessato la città di Ravenna e la sua darsena, dalla fine degli anni Sessanta del Novecento ad oggi. In questo periodo la pianificazione urbanistica si evolve nella direzione di un progressivo ridimensionamento delle previsioni di sviluppo e di una sempre maggiore attenzione all’esistente, ai valori storici e paesaggistici del territorio. Dal 1995 con l’approvazione del Programma di Riqualificazione Urbana della Darsena di Città varie sperimentazioni progettuali si succedono, riflettendo gli stili di progetto e i temi che attraversano il dibattito nazionale, fino alle vicende più recenti, che riflettono nel contesto locale l’urgenza di un passaggio - di ordine culturale e tecnico - dalla prospettiva della riqualificazione urbana verso il più ampio e complesso set di politiche e di azioni che oggi comprendiamo con il termine rigenerazione

    Ex Sta.Ve.Co.: un laboratorio permanente di ricerca

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    The fate of the area nowadays known as “ex Sta.Ve.Co” is an almost “classic” theme for students of Architecture and Engineering, for several generations now, perhaps since it was supposed that the area could be renovated to house the headquarters of the newly born Faculty, in the Thirties.In more than fifty years studies concerning the area has developed numerous proposals, plans and procedures for urban revitalization, recognizing its strategic position, particularly if related to the historic city and to the hill. On this last theme the structural plan of the Municipality of Bologna developed a strategy, following the disposal of the area and the willingness of the Italian government to highlight it, with new functions ad urban uses.Il destino dell’area oggi conosciuta come “ex Sta.Ve.Co” è un tema quasi “classico” per gli studenti di architettura e ingegneria, ormai da più generazioni, forse proprio da quando si pensò che l’area avrebbe potuto essere ristrutturata per ospitare la sede della Facoltà nata da poco, negli anni ‘30.In più di cinquant’anni lo studio dell’area ha sviluppato numerose proposte, progetti e modalità di reintegrazione all’uso urbano, riconoscendone la posizione strategica, in particolare per il rapporto che può garantire tra centro storico e collina. Proprio su quest’ultimo tema si concentra il Piano strutturale del Comune di Bologna, a seguito della dismissione dell’area e della volontà, da parte dello Stato, di valorizzarla trasformandola ad altri usi

    L’attuale architettura funeraria in Repubblica Ceca, come patrimonio del 20° secolo e il suo percorso nel 21° secolo

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    “The life of the dead is stored in the memory of the living.” These words said Roman speaker, philosopher and writer Marcus Tullius Cicero two thousand years ago, but they are still up to date. The Christian doctrine later strengthen these words and they are embedded in sacral structures, which previously where used for the last farewell ceremonies, inter alia. Major changes came during the 19th Century in Czech Lands. The cremation is massively promoted for better hygiene and as the expression of human progress. Josephine reforms and the onset of secularization started the process of the transformation of the last farewell ceremonies ongoing during whole 20th Century in the Czechoslovakia and later the Czech Republic. Massive construction of crematories and funeral halls (without cremation), as well as the political program of the communist regime, supported contemporary popularity of secular ceremonies and cremation. These changes had a considerable influence to the formation and transformation of cemeteries and their position in urban structure.“La vita dei morti è conservata nella memoria dei vivi”. Queste parole furono dette dall’oratore, filosofo e scrittore romano Marco Tullio Cicerone duemila anni fa, ma sono ancora attuali. La dottrina cristiana, in seguito, rafforza queste parole e vengono incorporate in strutture sacrali, precedentemente usate per le cerimonie di addio, tra l’altro. I principali cambiamenti sono avvenuti durante il XIX sec. nel territorio ceco. La cremazione viene massicciamente promossa per una migliore igiene e come espressione del progresso umano. Le riforme di Giuseppina e l’inizio della laicizzazione iniziarono il processo di trasformazione delle cerimonie di commiato, in corso per tutto il XX sec. in Cecoslovacchia e in seguito in Repubblica ceca. La massiccia costruzione di crematori e sale funerarie (senza cremazione), così come il programma politico del regime comunista, hanno sostenuto la popolarità contemporanea delle cerimonie laiche e della cremazione. Questi cambiamenti hanno avuto un’influenza considerevole sulla formazione e trasformazione dei cimiteri e sulla loro posizione nella struttura urbana

    L’ampliamento come occasione di recupero della memoria e dell’identità

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    We present the enlargement plan of an isolated cemetery in a small town of the west Sicily as it exemplifies some way to carry out the design for an “addition”. The enlargement faces a still readable and characteristic nineteenth-century building. Even introducing unavoidable innovative characteristics, the architecture we designed tries to resolve the  difficult relationship between the new portion and the old cemetery, bell shaped, in steep slope above the town. The recovery of this place for collective memory, once realized as a closed enclosure, is realized by the mediation of a space which seeks to maintain, recover and reinforce the identity of places altered in the last years by uncontrolled interventions, returning the same memory to the town.Presentiamo il progetto di ampliamento di un cimitero isolato di una cittadina della Sicilia occidentale in quanto esemplificativo del modo di affrontare il progetto dell’“addizione”. L’ampliamento si confronta con un ancora leggibile caratteristico impianto ottocentesco. Pur introducendo caratteri necessariamente innovativi, l’architettura progettata cerca di risolvere il difficile rapporto tra il nuovo impianto ed il vecchio cimitero dalla speciale forma a “campana”, in un sito in forte pendenza, a monte dell’abitato. Il recupero del luogo della memoria collettiva, depositata nel segno di un recinto chiuso, viene pensato attraverso l’intermediazione di uno spazio che cerca di mantenere, recuperandola e rafforzandola, l’identità dei luoghi, alterati negli ultimi anni da interventi incontrollati, restituendo la memoria stessa alla città

    Chiese dismesse: una risorsa per il futuro

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    This paper deals with the issue concerning the increasing number of redundant churches, all of which have lost their original use. For these places there is either the prospect of a new use, or a slow process of decay which can ultimately end up in a sale, or demolition. This problem is faced today with singular urgency in Europe, where it determines an increased risk of decay of much of the historical-artistic heritage, together with the abandonment of the countryside and mountain locations and a progressive desertion of historical town centres. The paper examines many aspects of the issue comparing the different legal frameworks and the documents of some national episcopal assemblies on the subject. Finally it concentrates on the situation in Italy, making some concluding remarks about future prospects and possible solutions to some of the more serious aspects of the issue.Questo documento affronta la questione relativa al crescente numero di chiese ridondanti, le quali hanno perso il loro uso originario. Per questi luoghi vi è o la prospettiva di un nuovo impiego, o di un lento processo di degrado che alla fine può concludersi con la vendita, o la demolizione. Questo problema è affrontato oggi con singolare urgenza in Europa, dove si determina un aumento del rischio di degrado di gran parte del patrimonio storico-artistico, insieme con l'abbandono dei luoghi di campagna e di montagna e un progressivo abbandono dei centri storici delle città. Il documento prende in esame molti aspetti del problema confrontando i diversi quadri giuridici e dei documenti di alcune assemblee episcopali nazionali in materia. Infine si concentra sulla situazione in Italia, facendo alcune osservazioni conclusive sulle prospettive future e delle possibili soluzioni ad alcuni degli aspetti più gravi della questione

    Il problema morale nei Pensieri di Montesquieu. Note su Riflessioni e pensieri inediti (1716-1755) (Bologna, Clueb, 2010) e su Pensieri diversi (Napoli, Liguori, 2010) di Montesquieu

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    Review of: Montesquieu, Riflessioni e pensieri inediti (1716-1755), Bologna, Clueb, 2010; and Montesquieu, Pensieri diversi, Napoli, Liguori, 2010Review of: Montesquieu, Riflessioni e pensieri inediti (1716-1755), Bologna, Clueb, 2010; and Montesquieu, Pensieri diversi, Napoli, Liguori, 201

    Naturalismo e visione della società in Giulio Cesare Vanini

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    The main purpose of this paper is to analyze the philosophy of nature of G.C. Vanini from a social and anthropological point of view. In this way, recognizing the authentic nature of human being is the first step to building an equitable society, because no one is ethically free without an anthropological self-understanding of his own nature. In conclusion, we’ve thematized the enlightened function of philosophy as a critical tool finalized to overcome each kind of theological impostureThe main purpose of this paper is to analyze the philosophy of nature of G.C. Vanini from a social and anthropological point of view. In this way, recognizing the authentic nature of human being is the first step to building an equitable society, because no one is ethically free without an anthropological self-understanding of his own nature. In conclusion, we’ve thematized the enlightened function of philosophy as a critical tool finalized to overcome each kind of theological imposture

    Architettura tra costruzione ed espressione

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    I think that the problem is basically the same as always: to redefine the relationship between Construction and Expression. On one hand, construction is considered an endeavor, on the other hand, a tendency to contest architecture only with expression. The relationship between architecture and control of urban phenomena is a relationship that has been gradually lost in the past three decades and has been replaced by the relationship between finance and planning. A useful object is very different from a building: for its time and costs of construction. Buildings are expected to last many years and are paid with everybody’s taxes, a design object’s lifespan is perhaps fifty years, then it’s ready to be modernized or for the landfill ... I believe that the main tool that a designer must have, beyond necessary technical skills, is the capacity of his/her own critical thought.Credo che il problema sia in fondo quello di sempre: ridefinire il rapporto tra Costruzione ed Espressione. Da una parte la costruzione considerata come cimento, dall’altra la tendenza a far coincidere l’architettura unicamente con l’espressione. Quello tra architettura e controllo dei fenomeni urbani è una relazione che si è progressivamente perduta negli ultimi trent’anni, sostituita da quella tra finanza e urbanistica. Un oggetto d’uso è molto diverso da un edificio: per i suoi tempi ed i suoi oneri di realizzazione. Un edificio è destinato a durare molti anni e viene pagato con le tasse di tutti, un oggetto di design dura forse cinquant’anni poi è pronto per il modernariato o per la discarica… Credo che il principale strumento che un progettista debba acquisire, oltre alle necessarie competenze tecniche, sia la capacità critica

    Architettura: la ricchezza dell’indeterminazione

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    Not knowing what architecture is should be the most pressing challenge of architecture. It could be thanks to this confusion that a new environment of questioning and creative challenges could flourish. Architecture could once again become the basis for a meaningful tale within cities, weaving together material and immaterial heritage. Buildings constitute places that people inhabit from within and not as something outside of their realm. Spatial and temporal realities are inherent to the design of buildings while they are not necessarily inherent in the design of objects. The most valuable tool for architecture or design students is therefore the encouragement of critical, imaginative and independent thinking through his/her own discoveries in making.Non conoscere che cosa sia l’architettura dovrebbe essere il pungolo più interessante per l’architettura contemporanea. Potrebbe accadere che proprio grazie a questa confusione un nuovo contesto di opportunità per la creatività e il dibattito potrebbe fiorire. L’architettura potrebbe diventare nuovamente la base per un racconto di significato entro le città, annodando il patrimonio materiale e immateriale. Gli edifici costituiscono luoghi che le persone abitano dall’interno e non come qualcosa di estraneo. Spazio e tempo sono realtà inevitabilmente connesse al disegno degli edifici mentre questi non sono necessariamente connessi al disegno degli oggetti. Il più prezioso strumento per gli studenti di architettura e design è pertanto l’incoraggiamento allo sviluppo di un pensiero critico, fantasioso e indipendente attraverso un processo di scoprire-facendo

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