LANX. Rivista della Scuola di Specializzazione in Archeologia - Università degli Studi di Milano
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Sull’identità civica di Apollonia di Cirenaica
Si vuole dimostrare che Apollonia di Cirenaica non fu né una fondazione indipendente, né una vera e propria subcolonia, piuttosto uno scalo marittimo: “il porto di Cirene”, dove trovavano sede installazioni portuali e militari; abitata fra l’età arcaica e quella ellenistica da mercanti e artigiani, guarnigioni e personale marittimo. Seguire il suo sviluppo civico è di estremo interesse: frequentata dai membri della corte alessandrina, diviene polis autonoma con proprie istituzioni col passaggio alla dominazione romana, poi capitale della Libya superior a metà del IV sec. d.C., e in quanto tale oggetto della munificenza imperiale. Nonostante momenti di dissidio non perderà mai del tutto il legame privilegiato con Cirene.We want to demonstrate that Apollonia of Cyrenaica was neither an independent foundation, nor a real sub-colony, rather a maritime stopover: “the harbor of Cyrene”, where port and military installations were located; inhabited between the Archaic and Hellenistic periods by merchants and artisans, garrisons and seafaring staff. Following its civic development is of great interest: frequented by members of the Alexandrian court, it became an autonomous polis with its own institutions at the moment of the passage under the Roman domination, then it rises to capital of the Libya superior in the mid-fourth century A.D., and as such became also an object of imperial munificence. Despite moments of disagreement, it will never completely lose its privileged connection with Cyrene
Il vicus di Bedriacum: note di archeologia del paesaggio
Bedriacum was settled at the intersection of waterways and land routes, on a hill for a safe ford on the river Ollius. During the archaeological investigations carried out in the last century, non-invasive analyses of the area were also conducted. They led to a geological definition of detail and allowed an overview with aerial photographs; with subsoil analysis carried out through geophysical prospecting, and an overview given by constant comparison with historiographic sources. In view of the new investigation season that is looming for the vicus, here is a quick review of the publication and archival data of the non-invasive investigations conducted on several occasions, for a first reading of the archaeological landscape of Calvatone-Bedriacum.Bedriacum era adagiato nell’intersezione tra vie d'acqua e terrestri, su un dosso che permetteva un guado sicuro sul fiume Ollius. Durante il corso delle indagini archeologiche effettuate nell’ultimo secolo, sono state condotte parallelamente anche analisi non invasive del territorio, che hanno portato a una definizione geologica di dettaglio, una visione d’insieme data dalle fotografie aeree, dall’analisi del sottosuolo tramite prospezioni geofisiche e il costante raffronto con le fonti storiografiche. In vista della nuova stagione d’indagini che si sta prospettando per il vicus, si propone una rapida revisione dell’edito e dei dati d’archivio relativi alle indagini non invasive condotte a più riprese, per una prima lettura del paesaggio archeologico di Calvatone-Bedriacum
Domus Aurea in-Visibile: dalla ricerca alla fruizione
This contribution intends to present the study and cataloguing activities of the artefacts found in the Domus Aurea. It is an initiative that is part of a more general project of the Parco archeologico del Colosseo, aimed, first of all, at recontextualising the artefacts preserved in the deposits. The project, in its initial phase, concerned the study and analysis of the marble fragments found in the Domus Aurea with the aim in the first instance of recovering what remains of the sumptuous sculptures and architectural decorations that must have adorned Nero's palace. “Digging” in the deposits, a refined Corinthian-type column capital in Proconnesian marble was found, recently restored and which, together with some sculptures, also pertaining to the Domus Aurea, has been placed along the renewed tour route. The capital is part of the group with lyre motif, which, from the Augustan age onwards, spread widely in Rome and was part of the vast production destined to satisfy the ostentatious luxury requirements of aristocratic and imperial patrons. It is also of particular interest that we know the details of its discovery and a certain chronological indication, as it is consistent with the period of construction of the Domus Aurea (64-68 AD).Questo contributo intende presentare le attività di studio e di catalogazione dei reperti rinvenuti nella Domus Aurea. Si tratta di un intervento che rientra in un progetto più complessivo del Parco archeologico del Colosseo, finalizzato, in primo luogo, a ricontestualizzare i reperti conservati nei depositi. Il progetto, nella prima fase, ha riguardato lo studio e l’analisi dei frammenti marmorei rinvenuti nella Domus Aurea allo scopo, in prima istanza, di ritrovare quanto resta delle sontuose sculture e delle decorazioni architettoniche che dovevano ornare la reggia di Nerone. E “scavando” nei depositi si è individuato un raffinato capitello di colonna di tipo corinzieggiante in marmo proconnesio, recentemente restaurato e che, insieme ad alcune sculture, sempre pertinenti alla Domus Aurea, è stato posizionato lungo il rinnovato percorso di visita. Il capitello rientra nel gruppo con motivo a lira, che, a partire dall’età augustea, si diffonde su larga scala a Roma e si inserisce nella vasta produzione destinata a soddisfare le esigenze di ostentazione del lusso delle committenze aristocratiche e imperiali. Riveste inoltre un particolare interesse il fatto che se ne conoscano i dati di rinvenimento e un’indicazione cronologica certa, in quanto coerente con il periodo di costruzione della Domus Aurea (64-68 d.C.)
«Ebbi una passione spiccata per la storia». La figura di don Luigi Luchini e la donazione di materiali da Bedriacum al Museo Archeologico di Cremona
In the history of the 19th-century archaeological research in Calvatone-Bedriacum, Father Luigi Luchini, born in Milan but lived for most of his life in the territory of the Diocese of Cremona, played a central role. The Ala Ponzone Civic Museum keeps interesting archival documents to reconstruct the first findings of the vicus and the vicissitudes of the collection that originated from them.Nella storia delle ricerche archeologiche ottocentesche nel sito di Calvatone-Bedriacum riveste un ruolo centrale la figura di don Luigi Luchini, originario del Milanese e vissuto per gran parte della sua vita nel territorio della Diocesi di Cremona. Il Museo Civico Ala Ponzone conserva una serie di documenti d’archivio, interessanti per la ricostruzione dei primi ritrovamenti nel vicus e delle vicissitudini della collezione che da essi ebbe origine
Apollo, la tamerice e la mantica
Apollon Myrikaios in Lesbos and Apollon Koropaios in Korope, both using the tamarisk in divination, were independent from Delphi, but their cult was not less important, at least locally.Apollo Myrikaios di Lesbo e Apollo Koropaios di Korope, che usavano la tamerice per la mantica, erano indipendenti da Delfi, ma il loro culto non era localmente meno importante
Nuove indagini archeologiche presso l’area del Lavacello nel comune di Calvatone (CR)
The new archaeological investigations carried out in the Lavacello area in Calvatone (CR) have brought to light traces of a long ancient presence ranging from the Preroman Age to the Renaissance Age. The protohistoric and roman evidence provide interesting information on the methods of exploitation of the territory and the occupation of the area in the phases preceding the first frequentation of the nearby site of Calvatone / Bedriacum.Le recenti indagini archeologiche svolte presso l’area del Lavacello, nel comune di Calvatone (CR), hanno portato alla luce tracce di una lunga frequentazione antica che va dall’età preromana fino all’età rinascimentale. Le evidenze protostoriche e romane forniscono interessanti informazioni in merito alle modalità di sfruttamento del territorio e all’occupazione dell’area nelle fasi precedenti e contemporanee alla prima frequentazione del vicino sito di Calvatone/Bedriacum
ABC: Archeologia a Bedriacum-Calvatone. Un progetto didattico
In 2011, with the launch of the project called “ABC. Archaeology in Bedriacum-Calvatone”, promoted by the Municipality of Calvatone (CR) and by Prof. Maria Teresa Grassi, the educational activity of the University of Milan at the archaeological excavation of Calvatone began. The project’s goal is the communication of research and excavation activities in the Roman settlement of Bedriacum. Communication activities target a wide audience, including schoolchildren and youth in order to raise awareness on the local cultural heritage. During the first nine years (before the emergence of the COVID-19 pandemic in 2020), by using different communication tools, the educational activities have involved almost two thousand and five hundred children and teenagers.Nel 2011, con l’avvio del progetto “ABC. Archeologia a Bedriacum-Calvatone”, fortemente voluto dal Comune di Calvatone (CR) e dalla prof.ssa Maria Teresa Grassi, nasce l’attività didattica dell’Università degli Studi di Milano collegata allo scavo archeologico di Calvatone. L’obiettivo è quello di raccontare la storia e gli scavi della piccola città romana di Bedriacum ai bambini e ai ragazzi delle scuole del territorio al fine di sensibilizzarli circa l’importanza del patrimonio culturale locale. In nove anni (fino al sopraggiungere della pandemia, che ha inevitabilmente procurato una battuta d’arresto), l’attività didattica rivolta alle scuole, attraverso le visite guidate e con l’ausilio di molteplici strumenti di comunicazione, ha registrato quasi duemilacinquecento presenze
Giochi sonori e trottole ronzanti da Corinto. Su due oggetti ludici inediti di Ginevra
La presente nota pubblica due manufatti fittili inediti, conservati presso la sezione archeologica del Musée d’Art et d’Histoire della città di Ginevra. Si tratta nel primo caso certamente di un sonaglio in terracotta a forma di palla; nel secondo di un oggetto troncoconico con foro passante, il cui accurato decoro consente un inquadramento nella produzione artigianale di Corinto tra Protocorinzio Tardo e Corinzio Antico e che l’Autore propone di interpretare come trottola. I due oggetti ludici sono accomunati da suggestivi effetti visivi e sonori.The paper deals with two unpublished ludic objects, made of clay, on display at the Musée d’Art et d’Histoire of Geneva (CH). Clearly, the first item is a ball-shaped rattle. More challenging is the interpretation of the second one, whose elegant decoration let it be compared to Corinthian pottery between Late Protocorinthian Period and Early Corinthian. The Author proposes it should be interpreted as a spinning top. Both ludic artefacts have evocative visual and acoustic effects
“Insegne” femminili tra Etruria e Roma
This contribution explores the different semantic trajectories of the root mun- in Latin and Etruscan in order to deepen understanding of women’s “insignia” in Roman and Etruscan society. Regarding Latin women, munditia may represent an example of moral ‘insignia.’ In Etruria, the appearance of the word munθuχ on a mirror, as the name of a female figure tasked with the maintenance of physical, natural and spiritual order, may indicate the feminine use of mirrors in catoptromancy and the concrete significance of the root mun- in Etruscan.A partire dalla radice mun-, il contributo ne esplora le differenti traiettorie semantiche in latino e in etrusco che potrebbero portare ad approfondirne il risvolto concreto nelle due culture nel campo delle “insegne” concepite per le donne nelle loro rispettive società. Da un lato le “insegne” morali destinate alle donne latine, tra cui la munditia, e dall’altro quelle concrete etrusche, come gli specchi in funzione catoptromantica. Su uno di questi compare infatti munθuχ, una figura femminile i cui compiti ricadono nella dimensione dell’ordine fisico, naturale e soprannaturale, mantenendosi così il significato più completo della radice mun-
Archeologia e small finds: indagini preliminari su un nucleo di materiali metallici da Calvatone - Bedriacum
The vicus of Calvatone - Bedriacum has always been a favorite site for studying the pottery of the Cisalpina region. Nevertheless, it has also returned different materials, especially metal ones, that are constantly neglected due to both their bad conservation - that makes any identification very difficult - and their qualification as “small finds”, which makes them automatically less useful from a chronological and interpretative perspective. So, aim of this work will be the preliminary analysis of some iron and bronze objects coming from the site, to demonstrate that, despite their nature, they can be really interesting to establish parallels with other places and to know more about everyday life in the vicus. Il vicus di Calvatone - Bedriacum è da sempre uno dei siti privilegiati per lo studio della ceramica in Cisalpina. Tuttavia, esso ha restituito anche numerosi materiali di vario genere, dei quali gli oggetti metallici costituiscono una percentuale notevole. L’interesse a loro relativo, però, è spesso smorzato non solo a causa delle condizioni di conservazione - che non ne permettono l’identificazione - ma anche dal pregiudizio che, essendo small finds, i dati ricavabili da essi siano di scarso valore, poco utili dal punto di vista cronologico e interpretativo. Scopo di questo lavoro è l’analisi preliminare di un nucleo di materiali in metallo provenienti dal sito, il cui studio permetterà sia di proporre confronti con oggetti simili, sia di formulare alcune ipotesi su un loro possibile impiego all’interno del vicus