University of Naples Federico II
Archivio della ricerca - Università degli studi di Napoli Federico IINot a member yet
297104 research outputs found
Sort by
Optimizing energy flexibility through electricity price-responsiveness and thermal load management in buildings with convective and radiant heating systems
Building energy modeling is essential for designing energy-efficient and flexible buildings that seamlessly integrate with the electrical grid. This study introduces a data-driven, control-oriented methodology using Resistance-Capacitance thermal network models to accurately forecast building thermal loads. It differentiates the impacts of fast and slow dynamics associated with different heating types—radiant and/or convective. A Model Predictive Control (MPC) framework optimizes coordination between the different building thermal dynamics, considering weather forecasts and price signals. The Varennes Library, a Net Zero Energy Institutional Building located in Québec (Canada), serves as a case study for performance assessment.
Validation of the developed model demonstrates its efficacy in enabling MPC to formulate effective control strategies. Findings reveal that high-mass radiant heating is strategically used before indoor setpoint variation or demand response events. Up to 70% of the building thermal load is delivered to the active envelope for off-peak heat storage and on-peak release. Conversely the ventilation heating is prioritized in proximity of the change in setpoint or grid tariff with percentages over 80%. Results show the adoption of weather clusters for generalizing the optimal control setting, highlighting their influence on thermal loads while maintaining robust ventilation and active envelope heating coordination. The comparison between the predictive control strategy and the existing rule-based control shows improvements in indoor temperature and energy flexibility. During the MPC routine, a constant price signal reduces grid stress, achieving Load Factor (LF) values up to 0.72 compared to 0.60 with rule-based control, while demand response, though critical peak pricing, optimally shifts up to 100% of the thermal load during peak price hours
Decimo Rapporto sulle città. L’università pubblica italiana per città e territori
A dieci anni dalla fondazione Urban@it dedica il proprio Rapporto annuale alla relazione fra le università pubbliche e le città e i territori di riferimento. In una fase storica di incremento del numero assoluto di studenti, ma in cui l’università pubblica perde terreno rispetto alle private, sia di tipo tradizionale che telematiche, nel contesto di un paese che permane agli ultimi posti in Europa per numero di laureati in rapporto alla popolazione, questo la- voro tratteggia un quadro ampio della situazione nazionale. Ne emerge una geografia universitaria che riflette gli squilibri del paese, e che mostra come l’università, in primo luogo proprio per le sue origini e il suo radicamento prevalente nelle città, ri- vesta un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’implementa- zione delle politiche urbane.
Un ruolo che può essere o diventare di protagonista, ma che risulta difficile da analizzare con lucidità se l’osservatore e l’oggetto dell’analisi coincidono, e ancor più se chi promuove lo studio si è dato la missione di provare a colmare la distanza che separa il mondo della produzione di conoscenza da quello dell’attuazione di politiche pubbliche. Urban@it ha scelto, nel suo decennale, di accogliere la sfida di trattare compiutamente questo tema, difficile in primo luogo perché autoriflessivo, ma anche per la quantità e varietà di esperienze che caratterizzano i 68 atenei statali italiani nella relazione con le città e i territori di riferimento. Rispetto a questa moltitudine il Rapporto ambisce a offrire una sintesi ben supportata, sia attraverso gli apparati sia con il volume dei Background papers1 che, come ogni anno, raccoglie approfondimenti e contributi specifici dalle varie sedi di attività [Mangialardi e Massari 2024]. Le prime due parti del Rapporto, rispettivamente dedicate a Diritto allo studio e diritti di cittadinanza e Rigenerazione ur- bana, hanno un comune denominatore nel contributo che l’u- niversità offre alla costruzione e trasformazione della città in senso prevalentemente fisico.
Le città sono i luoghi in cui si costruisce la società della co- noscenza e, nella «guerra dei talenti» che è riconosciuta come uno dei fattori essenziali della loro competitività [Perulli 2024], le università assumono un ruolo assai rilevante. La capacità di attrarre, però, non è esclusivamente connessa alla qualità dell’offerta accademica, ma dipende da un più ampio insieme di condizioni territoriali che vanno dalla possibilità di trovare casa, alle opportunità di lavoro offerte agli studenti; dalla dotazione di infrastrutture per la mobilità alla facilità di accesso al mondo lavorativo nelle prime esperienze post-laurea. Città e università appaiono dunque inestricabilmente legate nello sviluppo di politiche capaci di attrarre giovani studenti e ricercatori offrendo loro le condizioni per essere e sentirsi, a tutti gli effetti, cittadini.
Questa reciproca interdipendenza, che emerge in modo «naturale» nelle città di più antica tradizione universitaria, e specialmente in quei casi in cui una sola università vive in un rapporto quasi simbiotico con la propria città, non è scontata nei centri urbani maggiori in cui convivono numerose istituzioni accademiche, né in quei territori in cui l’università è di impianto recente. Non è neppure assecondata dal legislatore, che inter- viene principalmente sul tema dell’offerta abitativa pubblica per gli studenti, mentre lascia completa autonomia rispetto allo sviluppo di linee d’azione nel campo largo della rigenerazione urbana, nel quale le università, in sinergia con le città, possono invece risultare attori molto rilevanti.
Ripercorrendo tutti questi temi con sistematicità di dati e riferimenti, il Rapporto riprende e irrobustisce riflessioni che hanno attraversato l’attività di Urban@it fin dalla sua fonda- zione, mostrando come in effetti l’università sia un attore no- dale nelle più significative e sfidanti dinamiche urbane di oggi e del prossimo futuro.
Questo lavoro è in primo luogo debitore di tante attività già intraprese nelle sedi locali di Urban@it, fra le quali in particolare il progetto Puglia regione universitaria, di recente en- trato nella sua seconda fase con il coordinamento scientifico di Urban@it, che ha visto molto attiva la sede del Politecnico di Bari, supportata da una più ampia rete nazionale di consulenti e osservatori, e in sinergia con le istituzioni locali e la Regione Puglia. Questo progetto, che ha preso avvio nel 2021, ha of- ferto molteplici occasioni di riflessione e confronto. Il percorso di ricerca ha incluso, fra l’altro, l’organizzazione del Convegno nazionale Le università per le città e i territori. Proposte per l’in- tegrazione tra politiche universitarie e politiche urbane, che si è svolto a Bari nel dicembre 2022 e ha condotto alla pubblica- zione di un volume dallo stesso titolo [Annese, Mangialardi e Martinelli 2023] e, in seguito, del primo numero della rivista «Urbana»2 [Martinelli, Annese e Mangialardi 2024].
Non da meno le attività svolte in relazione con altre reti e associazioni, come la Rete delle università sostenibili e Asvis, hanno contribuito a mettere a fuoco il ruolo che ciascun ateneo può svolgere, nel proprio ambito territoriale, rispetto a politiche e azioni tese a migliorare concretamente le condizioni di sostenibilità dentro e fuori le mura dell’università.
Le radici di questo lavoro non sono però soltanto da ricercare nelle attività già intraprese sul medesimo tema, ma sono anche da relazionare a filoni di ricerca sui quali la rete Urban@it si muove con continuità e opportuna insistenza
Kinetic modelling and elemental balances applied to the hydrothermal liquefaction of sewage sludge
Hydrothermal liquefaction (HTL) appears as the most promising solution for converting wet biomass, including sewage sludge, into valuable bio-crude oil while offering advantages such as waste volume reduction, energy and resource recovery, and reduced greenhouse gas emissions. In this study, a kinetic model including four lumped species (i.e. solid residue, aqueous phase, bio-crude and gas) along with a first-order ash dissolution kinetic model was developed based on the experimental data obtained at a heating rate of ∼8 °C min−1 and temperatures of 150–370 °C, utilizing a 500 mL batch apparatus for HTL. While the kinetic parameters were determined from curve-fitting of data obtained at 300 °C and 350 °C, the predictive ability of the model was verified against experimental data obtained at 370 °C. Furthermore, ultimate analysis of lumped species at various operating conditions were used to perform elemental balances and make generalizations about the time evolution of CHNSO elements and ash distribution among various lumped species during the course of HTL. The findings of this study allow determination of both the quantity and quality of all lumped species with minimum reliance on experimental measurements. This modelling approach can be used for optimization of sewage sludge HTL process efficiency in terms of bio-crude selectivity and quality, and wastewater valorisation
PET2-Adapted Therapy in Patients With Advanced-Stage Hodgkin Lymphoma Treated With Frontline ABVD: Searching for the Baby in the Bathwater
Membro del Consiglio Direttivo della Consociatio Internationalis Studio Iuris Canonici Promovendo
Peculato, indebita destinazione di denaro o cose mobili, concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e istigazione alla corruzione di membri delle corti internazionali o degli organi delle comunità europee o di assemblee parlamentari internazionali o di organizzazioni internazionali e di funzionari delle comunità europee e di stati esteri
The Political Economy and Ethics of Debt Financing. The Brutality of the Charging of Interest on Loans
Il volume intende offrire una nuova prospettiva ad una secolare – e controversa – questione, che, sin da Aristotele, ha alimentato il dibattito negli studi di etica e di politica economica e che, tuttavia, oggi sembra essersi assopito quasi del tutto: la moralità e l'economia del finanziamento del debito, o, più specificamente, dell'addebito degli interessi sui prestiti.
Ad eccezione dei Paesi che praticano l'Islam e la finanza islamica, l'addebito degli interessi è dato per scontato e poche riflessioni (se non addirittura nessuna) sono dedicate alla sua moralità o ai suoi impatti economici e sociali. Affermandone l'enorme rilevanza, ma anche attualità, nell’economia contemporanea, gli autori sostengono che la questione deve ritenersi tutt’altro che risolta e merita di essere riportata al centro del dibattito accademico e politico per fare luce su alcune fragilità della società in cui viviamo, fonti di malessere non solo economico.
Dopo una breve panoramica delle odierne sfide che l’indebitamento ci pone dinanzi, con riferimento sia al settore pubblico (si pensi alla crisi del debito pubblico greco o anche ai continui e allarmanti monitoraggi sul debito pubblico italiano e dei diversi paesi occidentali) sia privato, il libro passa in rassegna il dibattito filosofico-morale ed economico-politico sin dai suoi primordi. A partire da Aristotele, gli autori ripercorrono la questione della moralità degli interessi su prestiti e dell’usura nella filosofia antica e medievale e nella più recente economia politica, passando per diversi altri pensatori e studiosi, riformulando le preoccupazioni in termini di teorie e realtà economiche del nostro tempo. Ciò porterà ad una valutazione critica
filosofico-economica del consenso contemporaneo sul prestito di denaro a interesse e ad interrogarsi sulle alternative ad esso con riferimento alle iniziative imprenditoriali, ai consumatori e agli Stati. Il volume esamina, quindi, le pratiche attuali di prestito (o, se si preferisce, di indebitamento) in uso nei paesi islamici e nelle istituzioni finanziarie che si sforzano di seguire il divieto di ribā (in arabo, interesse). Invitando ad una riflessione che può apparire radicale, gli autori incentivano a prendere in “seria considerazione” l’abolizione degli interessi su prestiti, sostenendo che il finanziamento (dietro interesse) comporta maggiori tassi
di fallimento delle imprese e, quando attuato per scopi di consumo corrente, accresce nel tempo la disuguaglianza e la concentrazione iniqua della ricchezza nelle società in cui è praticato. Viene anche supportata la tesi secondo cui, in un sistema senza interessi, i problemi di esplosione esponenziale del debito pubblico potrebbero essere in gran parte evitati, collegando le ricompense del debito ai livelli dei proventi fiscali degli Stati.
Offrendo una prospettiva diversa, il libro spinge a riflettere sugli effettivi risvolti – economici, sociali e morali – di ciò che alcuni considerano uno di quei “piccoli mali” necessari nella nostra società e altri una più o meno equa ricompensa per un servizio ricevuto e può essere di notevole interesse per gli studiosi e gli appassionati di etica, filosofia morale, impresa ed economia politica, nonché per i responsabili politici e chiunque sia alle prese con questioni relative agli oneri del debito (pubblico e privato), alla disuguaglianza e all'equità
Gare, concorsi e giudice penale
Lo scritto prende spunto dai recenti arresti della Corte di cassazione penale, che hanno escluso la configurabilità del reato di turbata libertà degli incanti nel caso dei concorsi per la selezione del personale, per ripercorrere gli sviluppi della disciplina della cd. evidenza pubblica ed interrogarsi sulle conseguenze che può produrre una così rigorosa affermazione del principio di legalità penale, specie a seguito dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio
Correction of progressive collapsing foot deformity classes after isolated arthroscopic subtalar arthrodesis
Introduction: Subtalar osteoarthritis in the context of flatfoot (recently renamed Progressive Collapsing Foot Deformity (PCFD)) may be treated through subtalar joint (SJ) arthrodesis with anticipated consequences on three-dimensional bony configuration. This study investigates the correction of PCFD-related deformities achieved after Anterolateral Arthroscopic Subtalar Arthrodesis (ALAPSTA). Methods: In this retrospective study, we evaluated pre- and post-operative (at 6 months) weight bearing computed tomography (WBCT) images of patients diagnosed with PCFD with a degenerated SJ (2 A according to PCFD classification) and/or peritalar subluxation (2D) with or without associated flexible midfoot and/or forefoot deformities (1B, 1 C and 1E) which underwent ALAPSTA as a standalone procedure between 2017 and 2020. Multiple measurements were used to assess and compare pre and post-operative PCFD classes. Results: Thirtythree PCFD (33 patients, median age 62) were included in the study. Preoperative medial facet subluxation was 28.3 % (IQR, 15.1 to 49.3 %). Overall PCFD 3D deformity improved with a reduction of the foot and ankle offset from 9.3 points (IQR, 7.8 to 12) to 4 (IQR, 0.9 to 7) (p < 0.001). Class A-hindfoot valgus (median tibiocalcaneal angle and median calcaneal moment arm improved by 9.4 degrees (p < 0.001) and 11 mm (p < 0.001), respectively), class B-midfoot abduction (median talonavicular coverage angle improved by 20.5 degrees, p < 0.001) and class C-forefoot varus (median sagittal talo-first metatarsal angle improved by 10.2 degrees (p < 0.001)) were significantly corrected after surgery. Class D was difficult to assess due to the fusion procedure. No patient had a pre-operative valgus deformity at the ankle (no class E), and no significant change of the talar tilt was observed (p = 0.12). Conclusion: In this series, ALAPSTA performed as a standalone procedure to treat patients diagnosed with PCFD with a degenerated subtalar joint and/or peritalar subluxation was effective not only at correcting hindfoot alignment but also flexible midfoot abduction and flexible forefoot varus. Level of evidence: Level IV, case serie